S’ODE ANCORA IL MARE
Già da più notti s’ode ancora il mare,
lieve, su e giù, lungo le sabbie lisce.
Eco d’una voce chiusa nella mente
che risale dal tempo; ed anche questo
lamento assiduo di gabbiani: forse
d’uccelli delle torri, che l’aprile
sospinge verso la pianura. Già
m’eri vicina tu con quella voce;
ed io vorrei che pure a te venisse,
ora, di me un’eco di memoria,
come quel buio murmure di mare.
ECHOES Pink Floyd
In alto l’albatro sta immobile sospeso nell’aria
e giù nel profondo dei flutti
in labirinti di caverne coralline
l’eco di un tempo remoto giunge
tremante attraverso le sabbie
ed ogni cosa è verde e sott’acqua
E nessuno ci mostra alla terra
e nessuno sa i dove o i perché
ma qualcosa è all’erta, qualcosa si muove
e comincia a salire verso terra
Stranieri passano in strada
per caso due sguardi diversi si incontrano
ed io sono te e ciò che vedo sono io
e ti prenderò per mano per guidarti nel paese
ed aiutami a capire meglio che posso
E nessuno ci chiama a vedere l’alba
e nessuno ci fa abbassare gli occhi
e nessuno parla, nessuno cerca
nessuno vola intorno al sole
Serena ogni giorno ti mostri
ai miei occhi che si destano
m’inviti guardandomi ad alzarmi
e dal muro attraverso la finestra
arrivano ondeggiando su ali di raggi di sole
un milione di ambasciatori splendenti del mattino
E nessuno mi canta ninne nanne
e nessuno mi fa chiudere gli occhi
così spalanco le finestre
e nuoto fino a te attraverso il cielo.
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