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Echi del mare

Da Loredana V. @lorysmart

S’ODE ANCORA IL MARE

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Già da più notti s’ode ancora il mare,
lieve, su e giù, lungo le sabbie lisce.
Eco d’una voce chiusa nella mente
che risale dal tempo; ed anche questo
lamento assiduo di gabbiani: forse
d’uccelli delle torri, che l’aprile
sospinge verso la pianura. Già
m’eri vicina tu con quella voce;
ed io vorrei che pure a te venisse,
ora, di me un’eco di memoria,
come quel buio murmure di mare.

ECHOES  Pink Floyd

In alto l’albatro sta immobile sospeso nell’aria

e giù nel profondo dei flutti

in labirinti di caverne coralline

l’eco di un tempo remoto giunge

tremante attraverso le sabbie

ed ogni cosa è verde e sott’acqua

E nessuno ci mostra alla terra

e nessuno sa i dove o i perché

ma qualcosa è all’erta, qualcosa si muove

e comincia a salire verso terra

Stranieri passano in strada

per caso due sguardi diversi si incontrano

ed io sono te e ciò che vedo sono io

e ti prenderò per mano per guidarti nel paese

ed aiutami a capire meglio che posso

E nessuno ci chiama a vedere l’alba

e nessuno ci fa abbassare gli occhi

e nessuno parla, nessuno cerca

nessuno vola intorno al sole

Serena ogni giorno ti mostri

ai miei occhi che si destano

m’inviti guardandomi ad alzarmi

e dal muro attraverso la finestra

arrivano ondeggiando su ali di raggi di sole

un milione di ambasciatori splendenti del mattino

E nessuno mi canta ninne nanne

e nessuno mi fa chiudere gli occhi

così spalanco le finestre

e nuoto fino a te attraverso il cielo.


Archiviato in:antologia, Musica, poesia Tagged: Echoes, Pink Floyd, S'ode ancora il mare, Salvatore Quasimodo

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