Dopo aver conquistato gli utenti iOS lo scorso autunno, Robot Entertainment porta su PC la sua ultima fatica ambientata nello spazio
Nel panorama videoludico attuale è indubbio che il settore mobile sia quello caratterizzato dalle migliori performance di crescita, talmente elevate che un dirigente della banca di investimenti Digi-Capital, Tim Merel, ha ipotizzato che il giro d'affari congiunto a quello dell'online gaming potrebbe raggiungere i sessanta miliardi di dollari entro il 2017. E' naturale che in questo florido contesto, in costante evoluzione e sospinto dalla diffusione capillare dei dispositivi, numerose software house - indipendenti e non - stiano concentrando i propri sforzi economici e creativi per sviluppare esperienze ad hoc. E' il caso della texana Robot Entertainment, sorta dalle ceneri della defunta Ensemble Studios e nota al grande pubblico per l'apprezzatissima serie di Orcs Must Die! ed Hero Academy, quest'ultimo particolarmente amato proprio dagli utenti di smartphone e tablet. L'ultima fatica dei ragazzi di Plano, un action con elementi RPG ispirato alla tradizione sci-fi chiamato Echo Prime, è stata accolta piuttosto positivamente da critica e pubblico su dispositivi iOS, grazie al gameplay frenetico, al comparto tecnico gradevole ed al particolare sistema di "perk". In questa sede ci occupiamo dell'edizione PC del suddetto titolo, anticipandovi sin dalla premessa che qualcosa, durante il processo di conversione, non è andata certamente per il verso giusto.
Echi soffocati
Nell'universo immaginario di Echo Prime la razza umana si è abbondantemente diffusa tra le galassie nella strenua ricerca di risorse e pianeti da conquistare, venendo in contatto - come da copione - con forme di vita extraterrestri più o meno ostili. Al di là della cosiddetta "Frontiera" si trovano i mondi degli Sliver, i cattivoni alieni di turno caratterizzati da tecnologia bellica incredibilmente avanzata e dal tradizionale quanto variegato aspetto xenomorfo, dall'insettoide all'immancabile cefalopode. Come avrete intuito i cliché del filone sci-fi sono ampiamente rispettati e l'opera targata Robot Entertainment non fa certamente leva sulla profondità del plot narrativo, sebbene vi siano alcuni elementi originali a suffragio delle nostre scorribande intergalattiche. Il protagonista del gioco, un cosiddetto Enforcer impegnato nella scorta militare a stazioni spaziali, rotte commerciali e colonie umane, durante una missione di routine viene improvvisamente coinvolto in un ponte di Einstein-Rosen (noto comunemente col nome di "wormhole") e la frattura nello spazio-tempo lo congiunge in simbiosi ad un'eterea figura femminile chiamata Echo Prime.
L'incontro "spirituale" con la donzella segna l'incipit dell'avventura che trasformerà l'anonimo protagonista nel più classico dei paladini in difesa della pace universale e della lotta contro i cattivi, nella fattispecie Sliver ed affini, divenuti inarrestabili e ben più aggressivi dopo l'apertura del wormhole. Nonostante il ruolo cruciale ricoperto nella trama, Echo Prime rappresenta soltanto la prima degli Echo con cui l'Enforcer entrerà in contatto mentale; si tratta infatti di un copioso gruppo di eroi di mondi lontani che ci affiancheranno spiritualmente in battaglia, infondendoci le proprie peculiari abilità. Dal punto di vista prettamente ludico gli Echo non sono altro che perk alla stregua di quelli visti in molti altri giochi; strumenti in grado di offrirci un ampio ventaglio di abilità passive ed attive da impostare prima di affrontare ciascun livello. Sebbene vi siano circa settanta differenti Echo da sbloccare, progredendo nella lunga campagna e potenziando gli equipaggiamenti, è indubbio che alcuni di essi siano decisamente più utili di altri - ad esempio quelli che ripristinano la salute col tempo o colpendo i nemici - e la scelta del giocatore ricadrà inevitabilmente sempre su una cerchia molto ristretta. Oltre agli Echo proprietari, per un massimo di quattro raggiunto il livello 30 di esperienza, è possibile equipaggiare un personaggio extra da "remoto" selezionandolo tra quelli di altri giocatori ed amici, inoltre ciascun Echo può essere potenziato sino al grado di veterano, dotando il protagonista di abilità sempre migliori e ben più efficaci. Questo interessante sistema rappresenta il marchio distintivo ed il fulcro dell'anima RPG del titolo Robot Entertainment, tuttavia, per quanto ben implementato, esso cozza irrimediabilmente con altri aspetti del gioco decisamente meno riusciti ed ispirati.Caccia al cefalopode
Echo Prime si presenta come il classico action hack'n'slash a scorrimento laterale nel quale per superare ciascun livello, suddiviso nelle cosiddette "camere", è necessario eliminare tutti i nemici presenti sullo schermo. Talvolta può capitare di dover distruggere un determinato obiettivo, svolgere un compito entro un intervallo di tempo definito, difendere una struttura dalle ondate avversarie o sopravvivere alle stesse, tuttavia sin dai primi stage si avverte una ripetitività di fondo accentuata dal level design praticamente inesistente, che spinge il giocatore a percorrere corridoi identici ed effettuare costantemente, con inerzia, le medesime azioni dall'inizio alla fine del gioco.
Il nostro eroe, oltre a poter sfruttare le abilità attive degli Echo dotate di ricarica come proiettili speciali e simili, ha a disposizione un vastissimo arsenale di spade e pistole - da acquistare nell'apposito negozio - che permette di aggredire i nemici sia dalla distanza che con potentissimi attacchi in mischia. Un approccio interessante minato nelle fondamenta da un sistema di controllo decisamente impacciato e poco responsivo, sintomo di una conversione frettolosa e grossolana dei comandi touch originali. Se da un lato, infatti, con mouse e tastiera il feeling risulta accettabile pur con qualche sbavatura, adottando un joypad emergono criticità evidenti nella precisione, nella sensibilità e persino nel hitbox dei bersagli, con nemici centrati in pieno senza che accusino i nostri colpi. Emblematico il caso delle pistole a raggio. Se ciò non bastasse può anche capitare di rimanere inspiegabilmente "incastrati" tra un pugno di Sliver e più raramente ai bordi di un livello, in un florilegio di bug e glitch che talvolta riguardano anche gli stessi nemici ed i menù del gioco, con voci inaccessibili attraverso il joypad et similia. Gli sviluppatori sono fortunatamente a lavoro e sono già diverse le mini patch rilasciate all'uopo su Steam, nella speranza che il tutto venga ottimizzato al più presto. Echo Prime - Il trailer di lancio della versione SteamSpazio profondo
Dal punto di vista squisitamente tecnico la versione PC di Echo Prime offre ben poco rispetto al prodotto pensato per sistemi iOS, presentandosi con un ventaglio di opzioni grafiche decisamente limitato. Oltre all'immancabile risoluzione, è infatti possibile impostare il solo effetto bloom e le ombre dinamiche, che tuttavia non influiscono sensibilmente sull'impatto visivo del gioco. I modelli poligonali sono generalmente poveri e poco ispirati dal punto di vista artistico, le animazioni risultano talvolta legnose e le texture sono del tutto prive di filtri al passo coi tempi. Praticamente inesistenti gli effetti particellari e volumetrici. Abbiamo testato il gioco con due configurazioni di prova estremamente diverse fra loro (un sistema high-end ed un portatile con Gpu dedicata) ottenendo i 60 frame al secondo in qualsivoglia circostanza, tuttavia sono emersi fastidiosi fenomeni di micro-stuttering soprattutto con la configurazione meno performante, oltre che alcuni sfarfallamenti dell'interfaccia grafica. La soundtrack risulta ripetitiva e dimenticabile mentre le campionature degli effetti sonori sono poco incisive e di bassa qualità, in particolar modo per quel che concerne urla e versi dei nemici. Questi ultimi spaziano dai già citati alieni Sliver multiformi a marine spaziali armati di tutto punto, passando per piccole sonde e robot pesantemente corazzati, per un "bestiario" nel complesso abbastanza vario ma non esattamente originale. L'aspetto tecnico meno riuscito di Echo Prime è comunque rappresentato dal level design, con decine e decine di stage fotocopia caratterizzati da corridoi del tutto identici, ove cambiano solamente le tonalità dei colori o la disposizione di alcuni elementi architettonici. In taluni frangenti è possibile apprezzare nuovi panorami e scorci, che tuttavia dopo essere stati "presentati" vengono successivamente e costantemente riciclati.
Requisiti di Sistema PC
- Configurazione di Prova
- La redazione usa il Personal Computer ASUS CG8250
- Processore: Intel Core i7 860 a 2.8 GHz
- Memoria: 8 GB di RAM
- Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 670
- Sistema operativo: Windows 7 a 64 bit
- Requisiti Minimi
- Processore 2GHz Dual Core
- 1 GB RAM
- Scheda video NVIDIA GeForce 6800 o ATI Radeon x1950
- 1.2 GB di spazio su disco
Pro
- Longevo e ricco di contenuti
- Gli Echo
Contro
- Sistema di controllo da rivedere
- Ripetitivo nella struttura e nel gameplay
- Tecnicamente mediocre