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Eclisse del Dio unico

Creato il 02 maggio 2012 da Straker
“Eclisse del Dio unico”: questo il titolo del libro di Ferruccio Parazzoli. Non è un saggio, ma un inventario di folgoranti aneddoti, sapidi racconti, apoftegmi sull’enigma. Si capisce: su Dio si è ragionato a lungo per collocarlo sul trono dell’universo, spodestarlo, annichilirlo, farlo risorgere… ma le argomentazioni sono deboli. Così ai gracili ragionamenti (pro e contro l'Eterno) si supplisce con la potenza della fantasia e con le metafore. Si ricorre alle immagini, in quelle circostanze in cui sarebbe necessaria una definizione letterale, stigmatizzante per catturare un’idea che, per sua natura, non si lascia catturare.
Non inganni il titolo per nulla originale: secondo Parazzoli, il Dio unico non si è temporaneamente nascosto, ma è tramontato per sempre. Il testo è stato bollato da porporati di Santa Romana Chiesa, vista l’abiura dela fede cattolica, come uno slittamento nel più melenso credo New age. Complice soprattutto l’ampia prefazione di Vito Mancuso, vi si è visto un approdo al panteismo.
Parazzoli ripropone le domande di sempre su Dio e sul “deserto del mondo” per accontentarsi di una celebrazione della natura e dell’energia? In parte. L’autore, ex cattolico, più che aderire, rifiuta. “Rifiuta il teismo ed il nichilismo: dopo la morte di Dio, l’emancipazione dal nulla è data dal pensiero, dal linguaggio, dall’atto artistico, dalla scrittura che decodifica il mondo”.(B. Vergani).
Si apprezza il volume come testimonianza estrema, vestigiale dell’uomo contemporaneo, cui non dicono più nulla né i miti classici, fondanti l’anima della civiltà, né l’antropomorfismo etnocentrico di YHWH. L’uomo d’oggi, almeno quello ancora in grado di pensare e soffrire (ma pensiero e sofferenza sono quasi sinonimi), si aggira stordito ed ebbro di niente, in una landa profanata. La fede, si ripete, è cieca. Tuttavia non perché essa sia credenza in enti invisibili, ma in quanto non vede l’inferno del reale.
I chiericuti, che hanno strapazzato Parazzoli per la sua apostasia, tuonano contro un’umanità degenere: essa si è allontanata dal Creatore, essa ha peccato, essa merita il male che la attanaglia. Sarà... Non sarà che se gli uomini hanno obliato Dio, anche Dio si è come ritratto? E’ suprema presunzione ritenere di poter comprendere l’Essere supremo ed i suoi piani imperscrutabili. E’, però, arroganza ancora più detestabile vendere i dogmi del Cattolicesimo come verità assolute per colpevolizzare sempre e solo l’uomo, dimenticando l’irredimibile contraddizione del tutto.
Vero è che se il travaglio della coscienza, le torturanti domande sul male sfociano nel panteismo, allora non si cava neppure il classico ragno dal buco. Meglio un perplesso ateismo o la ricerca inesausta, anche se probabilmente vana di Dio, che l’ultima spiaggia delle religioni New age.

APOCALISSI ALIENE: il libro

Eclisse del Dio unico

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