Scrivendo Neapolis - Il Richiamo della Sirena, e ben sapendo che ogni anno sono possibili diverse eclissi lunari (per tacere di qualche eclisse solare), mi sono chiesto se dalla Neapolis posta sotto assedio fosse stato possibile assistere ad un simile fenomeno.
Nel post precedente ho accennato al rapporto tra i Romani e l'interpretazione dei segni, con particolare riferimento alle incombenze dei Consoli. Ebbene, mi sono chiesto come un Console avrebbe mai potuto interpretare un segno della portata di un eclissi di Luna. Chi avesse la curiosità di trovare questa risposta, potrà soddisfarla tra le pagine del mio romanzo. Qui mi limiterò ad illustrare che un simile evento accadde davvero.
Internet è uno strumento poderoso per certe ricerche: basta digitare in Google
list lunar eclipse
per farsi dirigere a Wikipedia. Lo so, spesso Wikipedia si rivela una fonte inattendibile, ma noi stiamo cercando una lista di fatti che, presumibilmente, qualcuno ha copiato da un'altra fonte, quindi possiamo essere relativamente certi dell'affidabilità dell'enciclopedia on-line.Ebbene, Wikipedia mi ha prima mostrato una lista delle eclissi del secolo passato, ed in fondo alla pagina ho trovato una lista di tutti i secoli per i quali qualcuno si è preso la briga di riportare dei dati. L'assedio di Neapolis si è svolto tra il 328 ed il 326 a.C., ovvero nel IV sec. a.C., e qui troviamo tutte le eclissi di luna relative a quel secolo.
Ci troviamo dinanzi ad un enorme tabellone che sciorina numeri a non finire. La quinta colonna è la data, l'ultima indica il numero dell'eclissi nel secolo. Scorrendo giù, arriviamo intorno alla 170a eclissi.
Nell'immagine qui sopra, raccolta da quest'istruttivo sito sulla Luna, viene spiegata la terminologia impiegata per i diversi tipi di eclissi.
Tra i tanti dati siamo innanzi tutto interessati alla zona di osservazione del fenomeno. Sappiamo che un'eclissi di Luna avviene quando la Terra si interpone tra Sole e Luna, facendo ombra a quest'ultima. Ciò vuol dire che, per vedere un'eclissi di Luna, bisogna essere nella parte in ombra della Terra, ovvero deve essere notte nel punto di osservazione. La sesta colonna della tabella rappresenta l'ora del massimo dell'eclissi espressa in Tempo Universale (TU), ovvero Ora Solare di Greenwich, e tra la longitudine di Napoli e quella di Greenwich passa solo un'ora.
Questa considerazione elimina dalla rosa delle eclissi che ci interessano le eclissi del 5 marzo 328, accaduta alle 13:08, ovvero in pieno giorno a Greenwich, dunque impossibile da seguire da Neapolis; quella del 24 gennaio 327 (massimo alle 11:00 di TU); quella del 20 luglio dello stesso anno (massimo alle 17:54 TU) e quella del 9 luglio 326 (massimo alle 18:24 TU). Ci rimangono quella del 30 agosto 328 e quella del 14 gennaio 326.
Quella del 328 a.C. viene qualificata come eclissi di penombra: è quel tipo d'eclissi che si osserva quando, siccome l'allineamento tra Terra e Luna non è sempre perfetto, la Luna entra nella zona di penombra della Terra, senza entrare nella zona d'ombra. Detto in altre parole, la Luna si arrosserà al limite, ma sarà comunque facilmente visibile. Al contrario, l'eclissi del gennaio 326 fa proprio al caso nostro.
L'eclissi di Luna raffigurata in quest'immagine, cortesia di Jerry Xiaojin Zhu, dovrebbe somigliare molto ad un'eclissi vista da Neapolis nel pieno dell'inverno. A causa della brutta stagione, il cielo potrebbe essere coperto, ma di tanto in tanto le nubi potrebbero aprirsi per lasciar intravedere il fenomeno.
In inverno il fenomeno è però ancora più spettacolare perché, a causa dell'allineamento Sole-Terra-Luna, siccome il Sole si trova a declinazioni minime (è massimamente basso rispetto all'equatore celeste) la Luna, al contrario, è massimamente alta.
Quella del 326 fu un eclissi totale, con massimo intorno alle 2:37 di TU (pressappoco l'1:37 di notte a Neapolis) e, se visibile, non poté certo passare inosservata. L'eclissi, di magnitudine 1.44 (l'ombra della Terra era grande quasi una volta e mezza la Luna, un valore insolitamente elevato), cominciò alle 0:55 TU per concludersi alle 4:20 TU. Con ben tre ore e mezza di durata ed una massima altezza sull'orizzonte, l'unica cosa che avrebbe potuto nasconderla sarebbe stata un'eccezionale coltre di nubi.
Finalmente, vediamo come essa apparve agli occhi dei Neapolitani e dei loro assedianti, clickando sul link 171.
L'immagine qui riportata è ospitata dal sito della NASA. Nella sua parte superiore essa illustra il persorso della Luna nel cono d'ombra terrestre. Nella sua parte inferiore vediamo la posizione della Luna sulla superficie terrestre al momento del massimo: è assai prossima allo stivale italiano.
Ebbene, abbiamo già visto quanto fossero importanti per la religiosità romana i prodigi del cielo, come la loro interpretazione ricadesse nell'ambito delle competenze dei Consoli, potevo lasciarmi scappare l'occasione per accennare a quest'evento nel mio romanzo?
La risposta, la troverete leggendo Neapolis - Il Richiamo della Sirena.
N.B.: mi sono accorto che il 28 novembre, pochi giorni dopo la pubblicazione di questo post, si produrrà un'eclissi di Luna (di penombra). Non sarà un grande spettacolo, ma chi fosse interessato, troverà maggiori dettagli qui.