Apprezzo Umberto Eco fin dai tempi dell’università come prof, saggista e lettore “accorto”; da Il nome della rosa anche come romanziere. L’ho incontrato in un paio di convegni: sapienziale e ruvido, ma autoironico e disponibile.
E nel blog ho attinto più volte alle sue considerazioni. Utilizzo due articoli per rendergli il mio modesto omaggio.
Scuola dei nipoti e pesce d’aprile
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