Non fa onore alla Puglia l’ultimo rapporto ‘Ecomafia 2012′ di Legambiente, presentato questa mattina a Bari dal presidente di Legambiente Puglia, Francesco Tarantini, insieme all’assessore regionale all’Ambiente, Lorenzo Nicastro, e al procuratore della Repubblica di Bari, Antonio Laudati. Nel 2011 sono state 3.345 le infrazioni accertate, 2.971 le persone denunciate, 57 quelle arrestate e 1.281 i sequestri effettuati. Rispetto al 2010, aumentano le infrazioni, le denunce e gli arresti. Per quanto riguarda i sequestri effettuati, la regione nel 2011 si colloca al primo posto. Mentre nella classifica delle prime dieci province per l’illegalita’ ambientale in Italia nel 2011 se ne trovano ben tre: Bari al quarto posto con 1.097 infrazioni accertate, Foggia (passata dal sedicesimo all’ottavo posto) con 775 infrazioni accertate e Lecce (passata dal tredicesimo al nono) con 742 infrazioni accertate. “I crimini ambientali hanno una peculiarita’, sono reati vaghi e diffusi, che coinvolgono tutti”, afferma Laudati.
Aumentano gli incendi boschivi, che hanno devastato oltre 60mila ettari di boschi; Un business miliardario, da 16,6 miliardi di euro, è questo il giro di affari che in Italia segnano le ecomafie.
Ma ecco tutta la mappa della Nazione ‘Illegale’. Ai primi quattro posti della hit della illegalita’ ambientale in Italia nel 2011 si confermano le quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa: nell’ordine Campania (con 5.327 infrazioni), Calabria (3.892), Sicilia (3.552) e Puglia (3.345). In queste quattro regioni si concentra poco meno della meta’ (il 47,7%) del totale dei reati ambientali scoperti. Al quinto posto il Lazio (2.463 infrazioni), seguito da Sardegna (2.192), Toscana (2.187), Lombardia (1.607, la prima del nord), Liguria (1.464) e Abruzzo (1.054). All’undicesimo posto della poco lusinghiera graduatoria figura l’Emilia Romagna (con 1.030 infrazioni), davanti a Basilicata (876), Piemonte (874), Marche (856), Veneto (837), Umbria (783), Friuli Venezia Giulia (627), Molise (413), Trentino Alto Adige (380) e Valle d’Aosta (58). La Campania guida anche la classifica degli arresti (97), davanti a Puglia (57), Calabria (42), Sardegna (23) e Sicilia (20)