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ECO…nomia CAPITOLO 12

Creato il 30 gennaio 2011 da Quattroparole

Dalla conferenza “L’ECONOMIA NEL MAGISTERO DELLA CHIESA” è stato trascritto l’intero discorso del dott. Davide Maggi, professore associato di economia aziendale presso l’Università degli Studi del Piemonte Orientale – Novara

ECO…nomia CAPITOLO 12

Però l’enciclica non parla solo di solidarietà. Parla di un termine un po’ più complesso che è la fraternità. E adesso vediamo che differenza c’è. Consideriamo una persona particolarmente benestante che fa una donazione per una giusta causa, oppure consideriamo un’altra persona che si prende cura di un amico, di un conoscente, di un altro soggetto; in tutti e due i casi -  come in altri simili in cui qualcuno, da solo o con altri, è in grado di esprimere un’attività a favore di altri – si tratta di azioni di solidarietà. Sia nel caso in cui mi occupo di una giusta causa, quindi di altri soggetti indirettamente, sia quando opero direttamente a favore di soggetti allo scopo di metterli in condizione di risolvere dei bisogni o di sviluppare delle capacità. Sono azioni di solidarietà. Ma sono esattamente uguali? A me non sembra. Semplicemente con il buon senso possiamo apprezzare due tipi di solidarietà: una solidarietà verticale e una solidarietà orizzontale.

La solidarietà verticale è quella che parte da questo concetto: la società è fatta di persone diverse, che stanno su diversi piani che possono avere relazioni tra di loro, ma mantenendo fisso il punto di partenza. C’è il ricco e il povero, per fare un esempio molto chiaro; il ricco può aiutare con il suo denaro il povero, ma entrambi restano in posizioni diverse. La solidarietà orizzontale invece parte da un concetto diverso ed è qui la fraternità: al di là di ciò che siamo, di ciò che si è nella società, siamo tutti uguali. E la fraternità esalta le differenze che ciascuno di noi ha in un principio di eguaglianza sostanziale. Mentre la solidarietà verticale parte da un principio di differenza che segna e mantiene la diseguaglianza, la fraternità parte da un principio di eguaglianza in cui si esaltano le differenze e le diversità di ruolo in base ai carismi di ciascuno di noi e ai talenti che ciascuno di noi ha ricevuto. Chi tanto o chi poco, non importa. Ma partiamo tutti dalla stessa condizione.

to be continued – sabato prossimo

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