RESTYLING DEL CRESA CON LA PUBBLICAZIONE “ECONOMIA E SOCIETA’ IN ABRUZZO – RAPPORTO 2009” CHE SOSTITUISCE IL TRADIZIONALE RAPPORTO SULL’ECONOMIA ABRUZZESE
Il nuovo rapporto CRESA, licenziato pochi giorni fa, descrive in modo approfondito, lo scenario economico abruzzese nell’anno 2009, considerandolo l’anno più difficile per gli effetti della crisi finanziaria. Una evidente contrazione delle attività produttive, a causa della contrazione degli investimenti e dei consumi, ed un incredibile decremento del PIL reale, pari al 7% contro il 5% nazionale, è una delle prime valutazioni negative che emergono nel rapporto. Il peggior risultato tra le regioni italiane. L’analisi evidenzia, con diversi livelli di approfondimento, una sostanziale tenuta del sistema produttivo Abruzzese, che vanta oltre 130 mila imprese attive: lievi aumenti si sono evidenziati nella provincia dell’Aquila e Pescara, contro una speculare flessione nelle provincie di Chieti e Termo. La consistenza delle imprese artigiane diminuisce dello 0,6%. La provincia di Chieti, che ha funzionato da traino per l’export abruzzese, nel 2009 ha visto il maggior decremento delle vendite estere (-35,2%), con conseguente perdita di quasi 4 punti percentuali sul totale regionale. Negativo, conseguentemente, è lo scenario relativo al mercato del lavoro che ha visto una contrazione della popolazione occupata di 24 mila unità, con una marcata flessione del settore terziario e dell’industria (rispettivamente -11 mila e -7 mila occupati in meno). L’analisi ha descritto anche gli andamenti demografici, i flussi migratori e un quadro della salute degli abruzzesi, da cui si evidenzia che la speranza di vita nel 2009 è stimata in 78,7 anni per gli uomini e 84,2 anni per le donne, con un allungamento della vita media degli uomini inferiore a quella media nazionale. In Abruzzo, al pari di quanto avviene nelle regioni meridionali e a differenza di quanto accade al Nord, si muore principalmente per malattie del sistema cardiovascolare, mentre la seconda causa di morte in regione sono i tumori e la terza le malattie del sistema respiratorio. Insomma, una società Abruzzese che invecchia, in cui cresce la presenza degli stranieri, per lo più giovani, che ha una forte incidenza di malattie croniche e nella quale gli incidenti stradali e gli infortuni sul lavoro sono più gravi che in altre regioni. Il testo completo su www.cresa.it
Silvio Calice