Come faremo a ripagare questa enorme massa di carta stampata dalle banche centrali, che davvero non ha precedenti nella storia economica dell'umanita'? Una soluzione radicale sarebbe fare un colossale default planetario, azzerare tutto, e ripartire dal "via". Ovviamente non e' possibile (a meno di ipotesi intermedie di ristrutturazione) pena il crack di sistemi politici basati quasi tutti su ordinamenti "law & order" e sul rispetto di leggi e contratti; torneremmo a scambiarci conchiglie, ossa di tibia e per gli amanti dell'economia jurassica, lingotti d'oro (e' una provocazione: aspettiamo le reazioni dei molti fan del metallo giallo).Invece, l'enorme massa di debito puo' essere solo "servita" da ulteriore crescita dell'economia mondiale. E questo e' il punto. Perche' sembra proprio che il motore dello sviluppo economico nel mondo si sia imballato in conseguenza della devastante crisi finanziaria del 2008-2009 esplosa in America e diffusasi come in virus aggressivo in ogni angolo della Terra. Il capitalismo sta vivendo una di quelle crisi devastanti di cui nemmeno Carl Marx nel piu' idilliaco dei suoi sogni si sarebbe immaginato. Il risultato e' che vediamo in atto enormi pressioni deflazionistiche nel mondo occidentale sviluppato. L'ulteriore conseguenza potrebbe essere una depressione deflazionaria globale con successive dislocazioni geopolitiche molto pesanti (lasciamo alla fantasia di ciascun lettore immaginarle per varie zone geografiche)La maggior parte dei titoli sui media piu' seri e non al servizio delle propagande politiche locali, negli ultimi mesi si e' incentrata nella descrizione della questione "debito" parlando dei problemi concreti di Grecia, Portogallo e Italia (il nostro paese ha il record rapporto debito/pil in Europa al 118%, con 1.827 trilioni di euro, ed il terzo del mondo). Eppure gli Stati Uniti quest'anno hanno un debito pari a $8 trilioni di dollari e il debito sovrano in Giappone e' a livello di rischio ancora piu' alto (n.1 nel mondo) con un rapporto debito/pil del 219%. Il Giappone in questi mesi sta onorando il debito a un tasso dell'1.50%. Se i tassi dovessero per qualche motivo risalire al 3.50%, Tokyo non sarebbe nemmeno in grado di pagare gli interessi...........
.........La lezione che abbiamo imparato - dopo la recente gravissima crisi finanziaria, la peggiore dalla Grande Depressione del 1929 - e' che i banchieri, la maggior parte dei quali non sono ne' lungimiranti ne' colti, ancora guidano i destini del mondo. In Italia si parla di cricche, caste e P3: si tratta di realta' inconfutabili e non di "montature" o "polveroni", come afferma il nostro premier Silvio Berlusconi. Eppure cricche, caste e P3 fanno tutte ineluttabilmente capo a una super-lobby: quella dei banchieri.........