Monti, dopo aver detto che ci sarà la ripresa anche se i numeri dicono il contrario, adesso se ne esce prima con la frase “la ripresa è dentro di noi”…(Vaglielo a dire a tutti quelli che hanno perso il lavoro) e poi con una cauta ammissione che con queste manovre il governo ha contribuito ad aggravare la congiuntura… Tutti i soldi che il governo ci ha “estorto” se ne stanno andando la maggior parte per pagare gli interessi per il differenziale alto (ora finalmente si è capito che non c’era alcun collegamento tra lo spread e il bunga bunga!) e per gli ammortizzatori sociali dovuti ai licenziati ed ai cassintegrati.
Moody’s ci ha declassato per via del PIL che continua a calare vertiginosamente, confermato dai dati ISTATed ogni giorno si registrano perdite di posti di lavoro. A farne le spese sono soprattutto i giovani, dato che dovremo lavorare sempre più a lungo, ammesso che il posto di lavoro non venga perso prima, per la chiusura di fabbriche, imprese, uffici, negozi…e rifletto sul mercato del lavoro, strozzato da una legge semplicemente assurda che nessuno, per paura di perdita di consensi, vole cancellare, determinando un fortissimo calo di produttività, mentre le altre nazioni PIGS, (Portogallo, Spagna, Grecia, Irlanda) hanno invece aumentato la stessa.
Rifletto anche su un altro provvedimento governativo, che ha inserito la “ludopatia” tra le nuove malattie sociali e, giustamente, proibisce le sale gioco poste a poca distanza dai luoghi frequentati dai giovani ma poi tace sulle slot machines installate in molti bar e sui famigerati “Gratta e vinci”, che lo stato stesso ti spaccia, però con la dicitura “gioca, ma con moderazione”.
Se il bocconiano prendesse spunto da Victor Orban, Primo ministro ungherese, che ha mandato a quel paese il FMI, dicendo che le misure volute dall’Europa (aumento delle imposte, diminuzione di pensioni e stipendi ed altre amenità del genere) strangolavano del tutto il suo paese e che ne avrebbero tarpato del tutto la ripresa…ma questa è pura utopia.
Infine c’è l’ennesimo regalo agli istituti bancari. Dopo l’obbligatorietà della tracciabilità di ogni movimento bancario superiore ai mille euro, adesso si vorrebbe sancire l’obbligo di usare la moneta elettronica per ogni pagamento superiore ai cinquanta euro. Delle banconote che ce ne facciamo? Le buttiamo via, almeno quelle sopra il limite suindicato? E cerco di immaginarmi stuoli di ultraottantenni, da sempre abituati ad usare il contante, alle prese con i diabolici marchingegni, con notevoli problemi di digitazione, per via dell’artrosi, di vista e di indebolimento della memoria, per cui dimenticheranno facilmente tutti i codici PIN.
E allora per “fregare” lo Stato che diventa sempre più esoso, non ci resterà che un sistema: il baratto. Tu mi fai da baby sitter ai bambini, io ti ripago con una cassa di pomodori del mio orto, tu dai lezioni di inglese a mio figlio ed io vengo a puliti la casa, tu mi ripari la tapparella ed io ti stringono i jeans che ti piacciono tanto… E così via…