Magazine Diario personale

Edda ciano e il comunista

Da Astonvilla
EDDA CIANO E IL COMUNISTA
Domenica e lunedi sono due serate che di solito trascorro a casa,la domenica storicamente,anche se non ho mai fatto mestieri da alzarmi prestissimo al mattino la domenica sera mi e' sempre piaciuto stare in casa,ovviamente nei periodi in cui non ero su qualche palco in qualche villaggio da qualche parte del mondo.
Domenica sera c'era la domenica sportiva e un tempo non era come adesso che dopo un ora dalla fine delle partite ti fanno vedere di tutto,una volta si aspettava novantesimo minuto e poi,appunto,la domenica sportiva.
Il lunedi' e' casuale,e' il mio giorno libero e visto che le altre sere ceno non prima delle 22.30 almeno quella sera me la scialo tranquillo.
Sono anche le 2 sere in cui riesco a guardare un po' di televisione,di solito cose mirate tipo domenica sera Fazio o cose simili.
Ieri sera ad esempio c'era il primo dei nuovi episodi di Montalbano e io che li ho letti tutti non me lo sono perso e come sempre non sono restato deluso anche se la trasposizione di un romanzo dal libro allo schermo fa si che qualcosa sempre si perdfa per la strada.
Domenica sera ho visto una finction,tutta intera non accadeva dai tempi di quella su Borsellino,avevo visto qualche sequenza di quella di Bova sul nuoto ma solo perche' parlava di sport,non mi piaccino le finction,nella stragrande maggioranza dei casi sono dei polpettoni melensi e soporiferi.
Pero' domenica sera c'era "Edda Ciano e il Comunista" mi piace la storia,mi piace sapere come sono andate le cose e sopratutto mi piacciono le piccole strorie quelle che magari pochi conoscono.
Edda Ciano era la figlia del duce e la moglie di Galeazzo il ministro degli esteri del regime.
La storia e' nota,Ciano fu uno degli artefici della destituzione del duce e mussolini una volta liberato dai tedeschi avallo' la condanna a morte del genero o perlomeno non si oppose.
La storia e' ambientata appena finita la guerra,la Ciano viene separata dai figli e spedita al confino con una condanna di 5 anni a Lipari in Sicilia.
E' una donna,mi pare Stefania Rocca nel film,aristocratica(e' contessa) e sofisticata ma anche distrutta dalla sua vicenda personale e dal come erano finite le cose.
A Lipari conosce un Comunista,Enrico Preziosi,che tornato dalla guerra e' un fervente attivista del partito e personaggio con un certo seguito nel paese.
L'idillio e' inevitabile con conseguente incazzatura dei paesani per il comunista che ha una trasca con la figlia del duce.
Ricordo che era il 1945.....
La stroria d'amore,improbabile in ogni altro contesto,si dipana fra i paesaggi bellissimi dell'isola che sembra sospesa nel tempo,come se tutto l'immenso dolore della guerra fosse al di la' del mare.
Poi c'e' il referendum e vince la Repubblica,Togliatti vara l'atmistia e la Ciano puo' tornare alla sua vita ovattata da contessa.
Il comunista le promette che la stroria non terminera' ma il tempo e le mutate condizioni faranno si che i 2 mondi cosi' diversi fra loro siano incompatibili e ognuno fara' la propria strada.
Se c'e' una morale che puo' riguardare noi amanti di Cuba e delle cubane e' che....bisogna vivere l'attimo finche c'e' e dove c'e'
Il posto e' Cuba e la' e' tutto possibile,tutto ci sembra a portata di mano e sopratutto tutto ci sembra trasferibile in contesti diversi ma la realta' spesso e' un altra,una volta fuori da quel contesto e da quei colori tutto sbiadisce e il grande,ipotetico,amore puo' trasformarsi in una cosa molto meno appagante.
I momenti vanno vissuti quando arrivano perche' poi perdono immancabilmente il loro sapore.

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