Costi di affitto sostenibili, prestazioni energetiche elevate e, quindi, contenimento dei costi di gestione. Su questi tre pilastri si può basare una politica di edilizia residenziale pubblica di qualità che faccia della tecnologia il proprio filo conduttore?
Insomma, è verisimile pensare che anche l’housing sociale possa essere pensato e progettato secondo i dettami propri degli NZEB, gli edifici a energia quasi zero? La risposta è positiva.
In particolare, per ciò che concerne le misure per l’ampliamento dell’offerta di edilizia residenziale pubblica si prevede un Piano di recupero di immobili e alloggi di Edilizia residenziale pubblica (ex IACP) che beneficerà dello stanziamento di 400 milioni di euro con il quale finanziare la ristrutturazione con adeguamento energetico, impiantistico e antisismico di 12.000 alloggi.
Inoltre, è previsto un ulteriore finanziamento di 67,9 milioni di euro per recuperare ulteriori 2.300 alloggi destinati alle categorie sociali disagiate.
Sono questi i temi su cui si è soffermato Marco Corradi, intervistato sul sito del Road Show Edifici 2020, l’iniziativa di aggiornamento professionale riservata ai professionisti tecnici organizzata da Maggioli Editore in collaborazione con ANDIL e che partirà venerdì 28 marzo a Bologna.
Corradi, presidente di Acer Azienda Casa Emilia Romagna di Reggio Emilia e membro del Consiglio direttivo di Federcasa, di cui è rappresentante all’interno del Cecodhas Housing Europe, l’associazione europea di social housing, terrà durante la giornata un contributo specifico.
Nell’intervista, Corradi analizza il Piano Casa Lupi e le direttive su cui si basa e su cui fondare una politica di sostegno alle famiglie in affitto in difficoltà e di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio italiano
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