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Editoria 2.0

Creato il 29 giugno 2015 da Beltane64 @IrmaPanovaMaino

Evoluzione del mondo editoriale: Editoria 2.0

Editoria 2.0

Molti di voi non se ne sono ancora accorti, ma stiamo vivendo una vera e propria rivoluzione nel campo editoriale. Come accadde a suo tempo per le radio e le televisioni private, nate con mezzi prettamente domestici, anche per l'universo dell'editoria l'approccio sta cambiando e molto presto assisteremo a quanto avvenne nel mondo dei media. La nostra valutazione nasce da un quadro generale che ha iniziato a prendere forma più di sei mesi fa, quando alcuni segnali positivi hanno iniziato a fare capolino dal marasma caotico che abbiamo vissuto in questi ultimi cinque anni. Ma facciamo un passo indietro.

Un lustro fa (quindi non andiamo nemmeno tanto lontano) i piccoli editori fiorivano come erbe infestanti in un prato dominato solo dai grandi marchi editoriali. Un campo fiorito che, ben presto, si è trasformato in una foresta da incubo, con predatori nascosti dietro ogni angolo, pronti ad approfittarsi di autori ingenui e sprovveduti. La maggior parte di queste creature malefiche è nata per impadronirsi dei risparmi degli scrittori ed è proliferata facendo leva sull'orgoglio innato di tale categoria di sprovveduti, lasciando una scia di lusinghe sulla quale in molti sono scivolati e, purtroppo, caduti. La saturazione è avvenuta in breve tempo, al punto che un altro mondo ne è stato coinvolto, quello dei lettori.

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In poche parole, in pochi anni abbiamo visto insorgere un mare di libri gettati sul mercato senza alcun criterio, dati in pasto al pubblico senza che vi fosse una reale strategia di vendita o una reale intenzione di fare editoria. Il meccanismo si è basato solo ed esclusivamente sull'acquisizione del "cliente" (lo scrittore in questo caso), sul quale è ricaduto tutto il fattore economico. Il business era tutto lì, rappresentato non dal pubblico di potenziali lettori, ma da quell'ammasso di anime desiderose di poter esprimere pubblicamente i propri pensieri, disagi e speranze. Tanto, una volta che il "pollo era stato spennato", il gioco era già fatto. In questo calderone infernale sono caduti in molti e in molti vi hanno lasciato le piume, ritrovandosi fra le mani dei libri che, per quanto simbolo della propria gratificazione personale, non erano sufficienti per garantire all'autore la nomea di scrittore, men che meno la qualifica di professionista del settore.

Poi qualcosa è cambiato. Il sottile refolo d'aria, che portava la consapevolezza nelle menti, è diventato una tempesta e questa si è abbattuta su tutti coloro che si sono infilati nel labirinto indicando, finalmente, una via d'uscita. Ad alimentare il vento sono state tutte quelle voci che, nel bene o nel male, denunciavano gli abusi e le pratiche illegittime, sbattevano in rete proposte, email, conversazioni e quanto altro emergeva dal mare oscuro dell'editoria truffaldina, quindi non solo dagli editori ma anche da tutte le categorie annesse, compresi presunti editor, promotori, organizzatori di concorsi e quant'altro. In cinque anni ne abbiamo viste di tutti i colori, abbiamo avuto modo di sentire episodi (per lo più tutti uguali) che hanno avuto il loro peso nel cambiamento di rotta che si sta verificando. E, per assurdo, questo cambiamento di rotta non è sorto a partire dagli autori, ma dai lettori. Sono loro che stanno aprendo la via verso l'innovazione e la nuova era in cui entrerà l'editoria molto presto. Si dice che in Italia ci siano pochi lettori, ma pare che non sia del tutto vero, non con delle statistiche in mano e non con quanto abbiamo avuto modo di appurare (di persona) nel corso del più grande evento dedicato proprio all'editoria: il Salone del Libro.

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I lettori ci sono, eccome se ci sono, ma come dar loro torto se, fino a ora, il materiale messo a loro disposizione era pressoché inavvicinabile? La grande industria editoriale non ha fatto altro che sfornare idiozie presentate da infime figure che della scrittura non avevano la ben che minima idea, oppure da pseudo letterati che non hanno fatto altro che propinarci l'ennesimo pistolotto politico, scritto esclusivamente per fare piacere al politico di turno. Oppure ancora, hanno spacciato per chicche letterarie degli scritti che di letterario avevano ben poco. Dunque, cosa dovevano leggere i lettori? Forse non abbiamo capito che la categoria, sulla quale dovrebbe fare perno l'editoria, è stata esclusa dal meccanismo e relegata in fondo alla fila, togliendole tutta la dignità che le era insita. Noi parliamo sempre dei diritti dello scrittore, ma chi parla dei diritti del lettore? Nel momento stesso in cui tutto il business si basa sullo scrittore e su quanto si può guadagnare facendolo pubblicare (o arrivare alla pubblicazione e alla vendita), diventa evidente che il lettore perde completamente d'importanza.

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Ebbene, tutto questo sta cambiando. E lo abbiamo proprio visto nel corso del Salone del Libro, a conferma di quanto stavamo già supponendo da qualche mese. Sono proprio loro, i lettori, che stanno prendendo in mano la situazione, indicandoci la strada sulla quale proseguire. Loro che prediligono opere di qualità, anche pubblicate da piccoli editori, ma che siano ben curate e proposte con tutti i criteri. Loro che stanno indirizzando i loro acquisti verso quel prodotto, il libro, che fino a ieri era considerato solo un oggetto da esposizione, adatto per far accumulare la polvere e occupare dello spazio. L'innegabile fattore positivo, che ha portato immense librerie in casa di tutti, gli store online ne sono un classico esempio, hanno facilitato l'approccio e aumentato a dismisura le possibilità di scelta. Quindi non sottovalutiamo questi nuovi segnali, restare ancorati all'ormai obsoleta idea che un autore sia solo fonte di guadagno, per chi specula intorno a questa figura, è un errore che porterà a far affondare qualsiasi attività ancora legata a questo concetto. Signori editori, siete avvisati, adeguatevi all'evoluzione dei tempi, oppure sarete costretti a chiudere bottega. Non solo. Signori autori in erba, adeguatevi in fretta anche voi, non è più ammessa l'ignoranza e la sciatteria, tutto quello di cui avete bisogno si trova in rete, ci sono milioni di informazioni nel web che vi possono aiutare a scegliere e a presentare al pubblico un prodotto degno di nota. Sappiate, tutti, che i lettori sono lì fuori e vi stanno aspettando... e non sono più armati di pazienza!


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