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Editoria: come funziona e come orientarsi

Creato il 29 agosto 2012 da Queenseptienna @queenseptienna

Editoria: come funziona e come orientarsi

Avete scritto un libro. Bravi! vi starete dicendo, la realtà è che dovreste iniziare a dire poveri voi.

Quali giovini pulzelli che hanno appena finito il loro matton-high-epic-paranormal-horror fantasy di milleduecento pagine suddiviso in tetralogia, sarete smaniosi di contattare una casa editrice per proporne la pubblicazione, senza sapere che i guai sono appena iniziati.

Gli editori e le loro tipologie

Esistono tre tipi di editori: quelli che non fanno pagare, quelli che fanno pagare e quelli che non si capisce bene cosa facciano, ma che quasi sicuramente vi chiederanno un contributo sulla pubblicazione della vostra raccolta di sillogie d’amore (e a ben vedere, oserei aggiungere).

A loro volta questi tre gruppi si dividono ulteriolmente in piccoli, medi e grandi editori, divisione che serve sostanzialmente a indicare quanti soldi ha la casa editrice e quanto in là del circolo sotto casa può andare per proporre le proprie opere letterarie.

 

Gli editori free

L’editore free è, come dicevamo in precedenza, quell’editore onesto nella propria professione che si assume il cosiddetto rischio d’impresae, dopo un tempo di lettura pressoché infinito, decide di selezionare il vostro matton-high-epic-paranormal-horror fantasy di milleduecento pagine suddiviso in tetralogia e pubblicarlo.

Quali sono i requisiti di un editore free (che sia cartaceo o digitale)?

- Contratto chiaro e preciso
- Nessun obbligo di contributo di qualunque tipo
- Editing del testo a carico dell’editore (quasi mai è perfetto, ma ehi, non state pagando un centesimo!)
- Apposizione del codice ISBN a carico dell’editore

Perché non ho inserito Distribuzioni e Presentazioni? Perché nonostante all’apparenza possano sembrare due cose importanti, in realtà non lo sono. Sono strettamente legate alla disponibilità finanziaria dell’editore, per cui da un piccolo e un medio è lecito non aspettarsi grandi cose (nonostante esistano medi editori che distribuiscano con colossi quali PDE), mentre un grande editore non avrà difficoltà in nessuna delle due cose.

Resta il fatto che anche queste due attività devono essere a carico dell’editore.

L’ISBN – International Standard Book Number – è un numero che identifica a livello internazionale in modo univoco e duraturo un titolo o una edizione di un titolo di un determinato editore.
Oltre a identificare il libro, si attribuisce a tutti quei prodotti creati per essere utilizzati come libro.
Possono richiederlo: le case editrici e tutti quegli enti/fondazioni pubblici o privati che hanno una produzione editoriale.

Come arrivare a questi editori? Con tanta pazienza e vaselina… no, con un briciolo di buonsenso e consapevolezza che le porte in faccia sarano tante, oltre che al pratico elenco di editori free che troverete alla fine di questo articolo.

 

Gli editori a pagamento e la piaga del “pagare per pubblicare”

L’editoria a pagamento (per brevità è detta EAP) è quella cosa tutta italiana (che gli anglofoni chiamano vanity press) che è la causa principale del marciume editoriale italiano.

In sintesi queste case editrici, dopo aver ricevuto il manoscritto, si distinguono per:

- Dire di aver letto il matton-high-epic-paranormal-horror fantasy di milleduecento pagine suddiviso in tetralogia in meno di una settimana e affermare quanto sia fantastico (balle, il vostro libro non è mai stato letto e se vi siete rivolti a un EAP significa pure che siete consapevoli che fa anche un po’ schifo)
- Dire che l’editoria è malata, che tutti fanno così, che bla bla bla
- Voler pubblicare il matton-high-epic-paranormal-horror fantasy di milleduecento pagine suddiviso in tetralogia alla modica cifra di 5000 euro più iva.

Ora, dare la colpa a Mondadori di pubblicare solo fuffa è un conto, ma capite che quando esistono case editrici a pagamento è perché c’è qualcuno che è disposto a pagare per farlo.

Pagare per pubblicare non è illegale, ma è moralmente sbagliato.

Ricordate sempre bambini: nessuno obbliga un autore a firmare un contratto da 5000 euro più iva per pubblicare il suo matton-high-epic-paranormal-horror fantasy di milleduecento pagine suddiviso in tetralogia, nessuno punta una pistola alla tempia. L’editore a pagamento non è un truffatore, nessuno può dire all’editore che non è stato chiaro o trasparente.

Si firma un contratto, nero su bianco, dove tu autore accetti di pagare una somma ingente per i senguenti disservizi:

- Numero imprecisato di copie per vendita diretta
- Apposizione codice ISBN a spese dell’autore
- Editing inesistente o comunque a spese dell’autore
- Totale assenza di distribuzione
- Presentazioni a carico dell’autore

E tutto questo viene fatto e firmato con consapevolezza.

 

Le agenzie letterarie

Croce e delizia di ogni autore, sono agenzie (elenco a fine articolo) che per la maggior parte del tempo forniscono servizi editoriali dietro compenso, quali:

- Editing (un buon editing, anche se costoso, spesso è il biglietto da visita con il quale vi presentate a un editore)
- Correzione di bozze
- Valutazione dell’opera
- Ghostwriting
- Ufficio stampa

Per ultima c’è la rappresentanza. Quest’ultima è un’attività svolta in due modi e dipende molto dall’agenzia.

- Sietro retribuzione iniziale: il metodo peggiore. L’agenzia piazzerà il vostro libro senza ombra di dubbio, ma non si sbatterà più di tanto perché i soldi li ha già presi.
- Compenso dalle vendite: per voi è assolutamente gratis, ma l’agente sarà motivato a piazzare il vostro matton-high-epic-paranormal-horror fantasy di milleduecento pagine suddiviso in tetralogia nel modo migliore possibile, perché sarà dalle vendite che deriverà la sua percentuale. La maggior parte delle volte l’agente in questione leggerà gratis e con tempi infiniti il nostro manoscritto e dirà che non è interessato, ma l’importante è perseverare.

Le agenzie letterarie non sono in alcun modo assibilabili agli EAP, in quanto non pubblicano, ma forniscono servizi esterni e come tali vanno pagati.

 

I concorsi letterari

I concorsi sono quel genere di attività per il quale si scrive un racconto nella speranza di vincere la pubblicazione in qualche antologia (cosa nobilissima, per uno scrittore è una palestra e fa curriculum). Esistono anche le versioni per romanzi.

Per la maggior parte delle volte gratuiti, talvolta viene richiesta una tassa di iscrizione che va dai 5 ai 25 euro, attività a sua volta nella norma. Diffidate quando le cifre salgono o il bando non è abbastanza cristallino.

 

Autopubblicazione

Qualcuno dirà: è l’ultima spiaggia. Niente di più sbagliato, nell’era digitale può essere una risorsa (nonostante l’essere sommersi da pubblicità come quelle de ilmiolibro.it “se lo hai scritto va stampato“).

Bisogna essere consapevoli di quello che si vuole pubblicare. Non siamo in America, da noi nessuno diventa un caso letterario e il mercato è già abbastanza saturo di immondizia EAP.

Diverso il discorso ebook: spesso autopubblicato gratuitamente, un ebook non lotta per arrivare in libreria, ma spesso è sufficiente un circuito come Amazon o lo Stealth italiano per essere pronti e online.

Ovviamente ci sono molti difetti nell’autopubblicazione, quali:
- Nessuno ha fatto una selezione.
- Spesso non è stato editato.
- Potrebbe essere di difficile reperibilità.

Se volete provare comunque l’avventura, ecco alcuni link:

- Lulu
- Ilmiolibro.it
- Amazon

 

In sintesi

Per pubblicare con un grande editore dovete prima di tutto aver scritto qualcosa di commerciale. In caso contrario affidate i vostri denari a un’agenzia letteraria, è l’unica via se non avete alte conoscenze.

Per il resto, se vi accontentate di piccoli e medi editori… non è così difficile come si crede.

 

Per approfondire

- Lista editori non a pagamento (in costante aggiornamento)
- Parziale lista di editori a pagamento o comunque di dubbia natura
- Lista agenzie letterarie


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