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Editoria, le declinazioni della crisi: in Spagna Público abbandona la carta e abbraccia il web

Da Kobayashi @K0bayashi

Per un giornale che nasce, il domenicale Sun on Sunday di Rupert Murdoch in Inghilterra, ce n’è un altro che muore. Almeno sulla carta. Il quotidiano spagnolo progressista Público, nato nel settembre del 2007 a Barcellona e capace di arrivare a una tiratura di 87mila copie diventando il secondo punto di riferimento del lettorato di sinistra iberico dopo El País, domenica 26 febbraio ha cessato le pubblicazioni perché Mediapubli, la società che lo edita, non è riuscita a trovare degli investitori che potessero salvare economicamente il giornale e rilanciare l’attività della testata.

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Per questo motivo la versione cartacea da 64 pagine quotidiane (costo 1,20 euro a copia) non sarà più in edicola e tutto l’impegno della forza lavoro (pur fortemente ridimensionata nell’organico con il licenziamento di 130 dei 160 dipendenti – tra cui un centinaio di giornalisti) sarà concentrato sull’edizione online, che può vantare un patrimonio di 5,5 milioni di visitatori mensili che ne fanno la quarta potenza tra i siti di informazione spagnoli. Il sito, finora completamente gratuito, ha accolto fino ad oggi quasi tutti gli articoli dell’edizione cartacea più altri pezzi ad hoc, oltre a consentire di scaricare gratuitamente l’edizione in pdf del giorno precedente. La chiusura di Pùblico non interferirà comunque sulla presenza in edicola di “La Voz de Asturias”, l’altro prodotto giornalistico del gruppo editoriale Mediapro – che possiede anche La Sexta, il sesto network televisivo nazionale.


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