L’Inter costruita in estate era stata definita da tutti una rosa competitiva per cercare quantomeno di raggiungere il terzo posto obiettivo minimo e massimo allo stesso tempo di una societa’ che sta cercando di ripianare debiti e costruire qualcosa di importante con a capo Walter Mazzarri, fresco di rinnovo contrattuale.
Una squadra ad immaggine del proprio tecnico, basata sul 3-5-2, marchio di casa dell’ex tecnico del Napoli, ma sono bastate 11 gare di campionato per far crollare tutti i buoni propositi e ripiombare in un allarmismo che dopo il Trplete sta accompagnado i nerazzurri continuamente nelle ultime stagioni.
Ora e’ arrivato o meglio e’ tornato Roberto Mancini, chiamato a riportare in alto questi colori e questa societ’ gia’ come gli successe 10 anni fa quando fu chiamato da Moratti per cercare di vincere arginando l’allora strapotere della Juventus, ma la via non e’ facile, e per svariati motivi.
Primo, in difesa in queste tre gare della nuova gestione manciniana si sono viste sbavature incredibile, quasi da dilettanti e soprattutto errori dagli uomini che come Ranocchia e Juan Jesus sono chiamati a prendere per mano, ma che purtroppo denotano la mancanza di personalita’ e non solo dei due difensori, il che ci riporta al motivo numero due, ossia un po’ tutti gli uomini chiamati a far ripartire l’Inter ed il nuovo progetto vincente che Erik Thohir sta cercando di costruire mancano di personalita’ e carattere vincente, tre ad oggi come confermato dallo stesso tecnico di Jesi dopo la sconfitta amara contro la Roma, questa e’ una squadra costruita per giocare completamente sia in altro modulo che modo, il che mi riporta alla chiosa finale.
Roberto Mancini ha un mese per decifrare la sua squadra e soprattutto circa 6 per capire chi sia da Inter oppure no, ma di sicuro in cuor suo, sa che questa Inter ha bisogno di una difesa da sistemare, un centrocampo da migliorare, un attacco da rafforzare…..e Thohir di sicuro non ne sara’ contento.
Pacman
Nostradamus
Magical Cat Adventure
Snake