Foto: Alessandro Falzone – La Presse – Torino ( Italia ) Nella foto: Bertola Vittorio
Vittorio Bertola è uno degli uomini più discussi della politica torinese in questi giorni. E’ stato eletto come consigliere comunale al Comune di Torino per il Movimento 5 Stelle, è stato il suo candidato Sindaco alle scorse amministrative ed è Capogruppo al Consiglio Comunale. E’, inoltre, laureato con lode in Ingegneria Elettronica al Politecnico di Torino. Si descrive, sul suo sito personale, come un esperto Internet a tutto tondo, in grado di comprenderne gli aspetti tecnici, economici, sociali e politici, in qualità di imprenditore, scrittore, attivista e ingegnere. Qui il suo CV.
Abbiamo avuto il piacere di intervistarlo lo scorso venerdì (prima che scoppiasse il caso Bertola a Torino, ndr.) e vi riproponiamo la sua intervista integrale.
Non è possibile tacere, però, delle vicende di questo weekend e che lo hanno visto coinvolto. Dopo averlo raggiunto telefonicamente nel pomeriggio, abbiamo cercato di delineare la sua posizione ed avere una panoramica più chiara di cosa sia successo nelle segrete stanze del Movimento 5 Stelle. I simpatizzanti del movimento, o per meglio dire i soli attivisti certificati, si sono infatti riuniti e hanno deciso di candidare Chiara Appendino come Sindaco di Torino. Qui il suo CV.
Bertola si affretta nel chiarire immediatamente il suo impegno (già chiarita durante la nostra intervista, ndr.) a non volersi ricandidare a Sindaco di Torino e la sua volontà di lasciare la politica al termine del suo mandato, ma non la sua attività all’interno del Movimento 5 Stelle, impegnandosi a sostenere la Dott.ssa Appendino alle prossime elezioni amministrative.
Da Facebook.com – Profilo Pubblico di Vittorio Bertola. Da Facebook.com – Profilo Pubblico di Vittorio Bertola.La diatriba scoppiata in rete nasce, però, da quel:
Per quanto mi riguarda, mi sono offerto di aiutare Appendino in questa avventura come suo vice o comunque come parte della futura amministrazione, ma la proposta è stata da lei respinta
Gli aderenti al movimento e partecipanti a quella riunione, si sono affrettati a dire che, in realtà, la mozione del Dott. Bettola sia stata semplicemente rinviata a dopo le elezioni e non che sia mai stata effettivamente respinta. Al telefono il Consigliere chiarisce che la sua mozione sia stata, evidentemente, respinta, dal momento che la sua proposta di un ticket Appendino (Candidato Sindaco) e Bertola (Candidato Vice Sindaco) avrebbe senso solo se concordata prima delle elezioni amministrative e non dopo, un rinvio gli pare un sostanziale diniego.
Le modalità di votazione del candidato del Movimento 5 Stelle pare, a nostro avviso, alquanto particolare rispetto alle normali modalità di elezione, pensiamo alle più consuete primarie online, ed è lo stesso Bertola a sottolineare di aver più volte richiesto maggiore trasparenza esterna nel procedimento di selezione, che, secondo le sue stime, ha coinvolto non più di 250 aderenti. Forse una maggiore trasparenza in questo processo, che riconosce comunque il larga parte unanime, avrebbe evitato le discussioni di questi giorni.
Il consigliere ha, inoltre, lamentato una sorta di accanimento nei suoi confronti. Infatti, dopo aver espresso la sua proposta di un ticket Appendino-Bertola, ritenendo la dott.ssa Appendino una candidata di “sinistra”, rispetto alla sua candidatura più “popolare”, ha ricevuto una serie di attacchi, da chi ha ritenuto la sua una semplice mossa di poltronismo politico. Attacchi a lui rivolti, ci tiene a sottolineare, non rivolti direttamente né dalla Appendino, né da altri esponenti istituzionali del Movimento. Così come ha lamentato uno scarso supporto da chi, forse, avrebbe potuto sostenerlo maggiormente.
Vittorio Bertola, comunque, chiarisce la sua totale fiducia nel lavoro di Chiara Appendino, il suo pieno sostegno alla sua candidatura e la sua futura partecipazione alle attività del Movimento 5 Stelle.
Questa intervista si inserisce all’interno del nostro ciclo di interviste sulle prossime amministrative: qui la nostra intervista all’Avv. Luca Olivetti, qui quella a Roberto Rosso.