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Educazione al minimo sindacale

Da Maestrarosalba
Educazione al minimo sindacale Sono un'abitudinaria lo ammetto, ma è solo apparenza, se torno a fare la stessa cosa significa che c'è un motivo e non perchè il cambiamento mi spaventi.  Perciò se torno da anni nella stessa pescheria è perchè c'è un motivo in più, oltre che trovarvi la qualità, questa è egregiamente accompagnata dalla buona educazione. La giovane proprietaria accoglie chiunque con un sorriso e in tanti anni che ci vado non c'è stata una volta in cui al sabato non ci siamo scambiate anche la buona domenica o durante la settimana gli auguri reciproci di buon lavoro. Oggi, mentre pagavo, è entrata una coppia di oltre mezz'età,  lei ha chiesto cortesemente se desideravano qualcosa, dopo una fugace risposta entrambi sono usciti, così come erano entrati senza un saluto. Lei ha mormorato  "Che vergogna chi non saluta".
Dopo alcuni minuti mi reco alla Lidl per comprare alcune cose, davanti alla cassa si forma una coda di parecchie persone, la cassiera annuncia di spostarsi alla cassa numero uno, avevo molta gente davanti a me così afferro il carrello con le mie due cose, due ventenni dietro di me mi precedono al volo piazzandosi davanti con le loro altrettante due cose. Faccio notare a voce alta che la fila non è come dovrebbe essere, impassibili come statue le due restano al loro posto. A quel punto venendo meno, ahimè, all'educazione, di pancia mi esce: "Che gente di cacca che s'incontra la mattina presto". Le statue non raccolgono la provocazione, rimangono impassibili. Ripongono la loro merce nei sacchetti, pagano e non si sente né un buongiorno, né un grazie fino a quando tocca il mio turno. Saluto come consuetudine e chiedo se devo far passare sul rullo anche le sei bottiglie d'acqua cellophanate che ho lasciato nel carrello, in modo scortese la cassiera mi risponde che ha già digitato, mi scuso dicendo che non mi ero accorta, pago le mie due cose che infilo velocemente nel carrello per non intralciare chi è dietro e saluto augurando buongiorno. Nessuna risposta arriva dall'altro capo del filo. Mi avvio all'uscita, sosto un secondo nell'altra cassa, dove sta lavorando sorridente una mia conoscente,  ancora sconcertata dalla palese malagrazia della sua collega così mi viene spontaneo osservare: "Ci mancava proprio la cassiera che non saluta, io di fronte alla maleducazione, mi stranisco sempre." Le sorrido ancora e vado via.
Prendo atto del fatto che la gente ha smesso di salutare e ha generalmente messo in un angolo la buona educazione, la cortesia e il rispetto. Vivo nella certezza che salutarsi e rivolgersi parole di cortesia sono cose che fanno stare bene. Non dico però di esagerare come faccio io, che se trovo terreno fertile due parole veloci, un commento, una battuta non disdegno mai di farle a corollario di un acquisto, di una richiesta d'informazioni. Possiamo ripristinare il minimo sindacale dell'educazione, del rispetto e usare almeno il saluto?
© Crescere Creativamente consulta i Credits o contatta l'autrice.

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