Confesso di essere abbastanza attento in termini di informazione, arrivo a dire talvolta persino un pò dipendente dalla stessa grazie (o a causa) anche della possibilità che la tecnologia moderna ci offre di essere connessi alla rete ad ogni ora del giorno e da qualunque luogo. Leggo i giornali, passo quotidianamente diverse ore sul web, difficile che non segua almeno un pò di televisione tra telegiornali e programmi di approfondimento. In sostanza, fin da bambino, mi piace conoscere e capire come funzionano le cose ma praticamente da sempre mi sono abituato a non prendere per oro colato quello che vedo e che ascolto ma a ragionarci sopra, a vagliare criticamente le informazioni e le opinioni espresse e a crearmi un’opinione personale sulle varie questioni.
Ovviamente, non ho alcuna pretesa di infallibilità anzi, la mia storia personale conta diverse cantonate notevoli e cose che non rifarei o che farei diversamente se potessi tornare indietro nel tempo. Dico questo perchè non vorrei terrorizzare nessuno con questo articolo esprimendo un’idea di cui sono fermamente convinto ma che io stesso tutto sommato mi augurerei essere sbagliata, non tanto nel mio interesse quanto in quello dei milioni di persone che stanno soffrendo e che, mia opinione personale, sono destinati a continuare a farlo nei prossimi anni e decenni se non decidono di svegliarsi e aprire gli occhi in faccia alla realtà.
Ricordi la celebre scena del film “Matrix” in cui Morpheus offre a Neo la scelta tra pillola azzurra (continui a vivere nelle tue illusioni) e pillola rossa (apri gli occhi e guardi in faccia la verità)? Riguardati il frammento postato qua sotto, sono 4 minuti che solo in apparenza fanno parte di un film di fantascienza …
http://www.youtube.com/watch?v=K6WklAL_j2k
Nonostante la mia passione dichiarata per l’informazione, da un pò di tempo a questa parte sto smettendo di prestare attenzione a quotidiani e telegiornali (soprattutto quando parlano di politica e di economia), fermamente convinto del fatto che stiano soltanto mettendo in scena una rappresentazione ai nostri danni, alternando docce gelate a piccoli momenti di sollievo e infarcendo il tutto con massicce dosi di armi di distrazione di massa quali il gossip, la cronaca nera, lo sport, l’intrattenimento etc.
Non penso debba argomentarti il fatto che ci troviamo all’interno di una crisi economica, morale, sociale e politica senza precedenti visto che di fatto non si parla d’altro da ormai diversi anni a questa parte. Il punto è però aprire gli occhi sul fatto che non esiste nessuna volontà politica di cambiare uno stato di cose che, spero di sbagliarmi, è solo destinato a peggiorare nel tempo con un’inevitabile allungamento della scala sociale tra chi ha i mezzi (e le informazioni) e riesce a prosperare e a godere del tanto che la vita ha da offrire e le moltitudini che sono invece destinate a vedere i propri spazi di vita contrarsi senza fine, imprigionate come sono all’interno di un gioco di cui non conoscono nè capiscono le regole, fermi nella speranza che qualcosa cambi o che, annunciati da uno squillo di tromba, possano un domani venire salvati dal 7° cavalleggeri che sistematicamente spezzava l’assedio degli indiani nei film western della mia infanzia.
Peccato che questa volta nessun eroe munito di cavallo bianco verrà a salvare i poveri coloni che, alternativamente, o riusciranno a salvarsi da soli oppure saranno destinati a trascorrere la loro vita come schiavi di un sistema concepito da pochi per i propri interessi e gestito a loro favore da una classe di burocrati mediocri e parassiti.
Guardati questi altri quattro minuti sempre tratti da Matrix per entrare ancora meglio nel discorso e prova a leggere i messaggi dietro le allegorie cinematografiche (non è nemmeno così complicato).
http://www.youtube.com/watch?v=E-fIc3tqxL0
I numeri della crisi fanno paura, a partire dall’immane debito pubblico che grava sulle nostre spalle semplicemente per essere nati in questo paese per finire con la disoccupazione giovanile ormai arrivata alla terrorizzante cifra del 40% con una moltitudine di giovani che non studia, non lavora e, soprattutto, è ormai così tanto demotivata da non cercarlo nemmeno più o (non so cosa sia peggio) è disposta a svendersi in attività sottopagate e senza prospettiva per raggranellare qualche euro. Ho incontrato recentemente diverse persone che si trovano in questa situazione, giovani e meno giovani, gente in gamba, capace e persino motivata a darsi da fare ma sostanzialmente impotente, a mio parere principalmente perchè sta cercando nella direzione sbagliata.
Ho già scritto diversi articoli in passato su questi argomenti (clicca QUA e QUA per recuperarne un paio dedicati al problema del debito e dell’economia di carta nella quale viviamo) e non è che le colpe stiano tutte da una parte visto che ci sarebbe molto da dire sulla responsabilità individuale di chi vive la propria vita con presunzione e mancanza totale di spirito di sacrificio nel cercare di procurarsi un futuro migliore ma qui il punto su cui vorrei soffermarmi è creare consapevolezza sul fatto che la famosa “crisi” intesa come una situazione problematica ma destinata prima o poi a terminare è in sè una grande presa in giro così come lo è il tipico scaricabarile di politici e burocrati sempre pronti a puntare il dito su qualcun altro per addossargli la responsabilità di uno stato di cose che invece loro stessi non hanno nessun interesse nè intenzione di modificare.
Stai ascoltando il dibattito di questi giorni sull’annunciato nuovo aumento dell’iva al 22% e sul fatto che “non ci sono coperture finanziarie sufficienti per scongiurarlo”? Ti è palese come questa sia solo un’ennesima presa in giro destinata a far sprecare qualche fiume d’inchiostro, generare qualche rinvio e infine magari qualche altro inevitabile balzello della serie “Ok, non ti alzo l’iva (si dice che dovrebbe generare circa 2 miliardi di euro di gettito su un bilancio della macchina stato di oltre 800 (dicasi 800!!) miliardi di euro all’anno e non si riesce a trovare qualche miscroscopico taglio di costi da effettuare nel carrozzone incredibile di sperpero di denaro pubblico che tutti ben conosciamo?) ma in cambio aggiungiamo qualche altro onere da qualche altra parte, magari ancora un pò di accise sulla benzina o qualche altro bollo sui conti correnti …”
La riflessione è semplicissima: conoscendo come vanno le cose nel nostro paese, se tu fossi un’imprenditore straniero verresti ad aprire una tua attività ed investire in Italia creando così ricchezza e posti di lavoro per poi sottoporti alla nostra tassazione, alle nostre leggi sul lavoro e alle (non) tutele della nostra giustizia? A meno che tu non abbia vocazioni al masochismo o al martirio ne dubito fortemente, tanto che si contano a decine di migliaia gli italiani che stanno facendo fagotto e cercando (a malincuore perchè per altri aspetti l’Italia è un posto meraviglioso in cui vivere) di rifarsi una vita altrove.
Ragionaci: pensi che per quanto possano essere ottusi i nostri politici (non tutti peraltro, alcuni hanno invece intelletti assai acuti), pensi che non si rendano conto del fatto che stanno discutendo di questioni della portata di un’unghia incarnita quando invece hanno sul proprio lettino da chirurghi un paziente paese che invece sta morendo di leucemia dove il cancro è generato da loro stessi tramite una tassazione soffocante, una burocrazia asfissiante e dei servizi altamente inefficienti?
Io credo fortemente che loro non siano stupidi e queste cose le sappiano benissimo e molto meglio di noi ma, semplicemente, non c’è la volontà politica nè il coraggio di fare quanto andrebbe fatto e se questo è vero tutto il resto è solo
Probabilmente conoscerai già la famosa “parabola della rana bollita” secondo cui se se getti una rana nell’acqua molto calda, la rana spiccherà un balzo rapidissimo per scappare dalla pentola ma se invece la metti in una pentola con acqua a temperatura ambiente, e poi la appoggi su un fornello acceso al minimo e inizia a scaldare piano piano l’acqua, la rana non scapperà via. Anzi, mentre la temperatura salirà dai 20 ai 27°, sguazzerà felice nella sua acqua sempre più piacevolmente tiepida fino a quando la temperatura dell’acqua salirà ancora e la rana si intorpidirà, perderà forza e non sarà più in grado di saltare per finire così dolcemente bollita senza nemmeno rendersene conto.
Un punto di iva oggi, una tassina sui rifiuti domani, un piccolo bollo sui conti correnti così togliamo l’ICI, azz dobbiamo rimettere l’IMU perchè ce lo ordinano da Bruxelles, un prelievo straordinario perchè c’è il terremoto in Emilia, uno 0,5% in più dai comuni perchè l’IMU se la tengono a Roma, togliamo l’IMU sulla prima casa ma introduciamo la tassa di soggiorno e tassiamo chi possiede un cane … ti sembra di averla già sentita questa storia?
Apriamo gli occhi: non esiste nessuna “crisi” e non verrà nessuno a salvarci, quello che stiamo vivendo è il modello del mondo dei nostri tempi e, se dovessi scommettere un euro, lo scommetterei sul fatto che è destinato a durare e ad aggravarsi.
E quindi? Dobbiamo spararci o meno tragicamente scappare all’estero?
No, assolutamente, però occorre adeguare le proprie informazioni e il proprio stile di gioco allo scenario reale in cui stiamo vivendo e continueremo a vivere per chissà quanti anni.
Alla fine della storia, cosa succede all’economia in generale può anche essere abbastanza irrilevante in un’ottica personale e infatti in mezzo a molta gente che soffre, alle imprese che chiudono e ai giovani demotivati esistono imprese che crescono di oltre il 20% all’anno, persone che danno slancio alla propria carriera e ai propri business, giovani che non solo trovano ottimi lavori ma vengono inseguiti e con fatica trovati dalle imprese in quanto portatori di un grande valore aggiunto per chi li assume.
Se fossi un politico o un amministratore pubblico mi sentirei sulle spalle il peso e la responsabilità di cercare di fare qualcosa per aiutare tutti, visto che però mi occupo di coaching e formazione e che l’impatto che posso dare è notevolmente più modesto, il mio impegno vuole quindi essere quello di risvegliare più coscienze possibili e aiutarle a muovere quantomeno qualche passo nella direzione di un futuro diverso rispetto a quello a cui sembra destinata la maggioranza della popolazione.
E’ in questo senso mia ferma opinione che acquisire la giusta educazione finanziaria e continuare ad affinare il proprio pensiero cercando di sfruttare le tante opportunità che comunque esistono, nella società di oggi non è più facoltativo bensì obbligatorio se non si vuole vivere una vita imprigionati dalle catene dei debiti, della scarsa liquidità, della mancanza di tempo, del soddisfare immancabilmente le esigenze degli altri e mai le proprie.
Nel prossimo articolo ti racconterò cosa stanno dicendo su questo argomento, magari un pò paradossalmente ma certamente in modo più autorevole di me, gli uomini finanziariamente più potenti del pianeta a partire dal Presidente degli Stati Uniti Barack Obama e dal Presidente della Fed Ben Bernanke.
Per chiudere qua l’articolo che ha già ampiamente esagerato in lunghezza, giova ricordare che nel mio piccolo un contributo sto cercando di darlo nel cercare di rendere più accessibili possibile le basi di una nuova educazione finanziaria, pragmaticamente basata sulla realtà che stiamo vivendo.
Dallo scorso gennaio ho abbassato dell’80% il prezzo del mio corso più importante, INTELLIGENZA FINANZIARIA (ultima edizione della stagione venerdì/sabato 21-22 giugno 2013 a Milano, CLICCA QUA per iscriverti), opportunità di cui hanno già approfittato diverse centinaia di persone e che replicherò ancora una volta la prossima settimana.
Il giorno successivo, domenica 23 giugno sempre a Milano, debutterà invece un corso nuovo di zecca, ABC TRADING, anch’esso di livello introduttivo e proposto a poco più del mero rimborso delle spese che sosteniamo per poterlo erogare e anche questa è una grande opportunità per chi vuole capire come si possano trovare strade nuove e interessanti per muovere la propria situazione finanziaria.
Il mondo dei nostri padri non esiste più, mangiare la pillola rossa non è necessariamente piacevole ma è una necessità.
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Roberto Pesce