La famiglia contemporanea vive in un’era storica complessa. Il motivo è legato all'aumento dei matrimoni misti, tra persone di diversa cultura, razza e credo religioso. Sono soprattutto i bambini nati da questi matrimoni ad avere i maggiori disagi, legati alla diversità culturale dei genitori, per cui essi non si sentono parte di una cultura precisa, e questo spesso è fonte di crisi per l’identità di una persona che si sta formando.Tuttavia, il disagio si percepisce anche ad un livello spirituale, dovuto al conflitto tra il credo religioso del padre e quello della madre. Anche in Italia le coppie miste sono un numero sempre crescente. Ma se da un lato l’incontro di due persone provenienti da paesi diversi attrae perché arricchisce il bagaglio culturale e linguistico della prole, per quanto riguarda il credo religioso, le cose vanno in modo diverso. Esiste la possibilità che le due persone, provenienti da due fedi diverse, abbiano una visione tendenzialmente laica della vita, o siano entrambe atee. In questo caso l’educazione religiosa non riveste una grande importanza nella vita della famiglia e del bambino. I genitori decidono di crescere il figlio lasciandolo libero di prendere da solo la decisione di avvicinarsi o meno a un credo religioso. In altri casi, invece, i due genitori, o solo uno di essi, è molto attaccato alla sua fede religiosa. In tal caso, chi crede, e nella fede trae conforto, ci crede fino in fondo e desidera trasmettere i precetti e i valori ai propri figli. Questo è il caso più delicato, ma anche quello che si verifica statisticamente più spesso. Diventa quindi importante che i genitori si accordino all'interno della coppia, prima della nascita di un figlio, per stabilire quale tipo di educazione religiosa impartire al bambino.Sicuramente mentre si è ancora una coppia giovane e senza figli, coinvolti dai sentimenti di innamoramento e passione, non è semplice pensare, proiettandosi nel futuro, a come educare i futuri figli e quale insegnamento religioso lasciare loro. Indubbiamente, una volta che un figlio c’è, bisogna prendersene cura in toto; dal cibo in senso di nutrirlo nella carne, al cibo spirituale, proprio dell’anima. Ecco che qui molte mamme o papà possono arrivare a cambiare radicalmente il proprio punto di vista, fino a quel momento più accomodante, più preoccupato della sensibilità del partner. Essi possono improvvisamente desiderare di impartire al figlio che sta crescendo i principi della propria fede, creando una serie di conflitti nella coppia di genitori, causati da punti di vista troppo rigidi che esistono comunque in tutte le religioni. Se i genitori hanno entrambi un’idea laica o vivono la propria fede al di là di dogmi e di cerimonie, essi possono trasmettere al bambino una visione comunque aperta delle varie fedi, soprattutto da un punto di vista culturale. Comunque è importante ascoltare i desideri che un figlio manifesta ai propri genitori. Il genitore deve guidare il giovane nella sua formazione umana, culturale e spirituale, senza imporsi.A un bambino, sentire che i genitori lo invogliano a seguire i suoi desideri dona sicurezza, essendo egli in una fase di formazione e di crescita. Per i giovani adolescenti, o poco più grandi, essere ascoltati dai genitori serve per acquisire fiducia negli adulti e diventare adulti responsabili e rispettosi del prossimo. Questo è quanto scrivo anche all'interno del mio saggio "Conflitto tra genitori e figli, La crisi del dialogo nella famiglia contemporanea".Per queste ragioni, indipendentemente dalla conflittualità e dalle differenze religiose che esistono in una coppia, se ci si ama e si vuole mantenere la serenità all'interno della propria famiglia, è importante parlare dell’educazione religiosa del figlio prima che questi venga al mondo, in modo da donargli chiarezza e serenità. Ciò è un inizio, perché in futuro il figlio andrà seguito nelle sue inclinazioni, superando gli egoismi dei genitori e non proiettando le proprie speranze e aspirazione sui figli.
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