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Kolima segue fedelmente gli insegnamenti del nonno Kuzja (John Malkovich), capo della comunità, mentre il suo amico Gagarin si mostra da subito più irrequieto e ribelle.
L'unico valore che Gagarin riconosce è l'amicizia.
Ne dà prova salvando Kolima. Lo aiuta a fuggire dai soldati e viene catturato al suo posto.
Dopo aver scontato una lunga e severa pena, Gagarin, ormai giovane uomo, torna nella sua terra e tra i suoi amici.
Ma le regole del clan siberiano iniziano a stare troppo strette a Gagarin, che in carcere ha scoperto altri modi di vivere. Kolima non riesce più a riconoscere il suo amico, non può accettare oltre le sue trasgressioni, rompe ogni rapporto con Gagarin.
Per uno sfortunato caso del destino, Kolima finisce in prigione. Lì ha tutto il tempo per esercitarsi nell'arte del tatuaggio sulla pelle degli altri detenuti.
Finalmente libero, viene messo al corrente che la bella Xenja (Eleanor Tomlinson), definita in gergo siberiano "una voluta da Dio", è stata violentata. Xenja non reagisce più, è come se la sua ingenua mente infantile fosse volata altrove, forse alla ricerca dell'innocenza perduta.
Kolima, innamorato di Xenja, deve vendicarla secondo le regole del clan.
Purtroppo conosce anche fin troppo bene il colpevole...
Per pubblico e critica è stato sorprendente scoprire che questo film è stato prodotto in Italia e diretto dal nostro regista premio Oscar Gabriele Salvatores, poiché la trama (tratta dall'omonimo romanzo di Nicolai Lilin) e lo stile con cui è stato girato "Educazione Siberiana" sembrano ben lontani dai nostri soliti film.
Eppure, se prendiamo in considerazione l'italianissimo "Come Dio comanda" del 2008, sempre di Gabriele Salvatores, non sarà difficile trovare delle somiglianze con "Educazione Siberiana".
"Come Dio comanda", tratto dal romanzo di Niccolò Ammaniti, è ambientato nel freddo nord Italia. Il giovane Cristiano (Alvaro Caleca) è istruito da suo padre Rino (Filippo Timi), che ha delle regole di vita tutte sue. Cristiano, nonostante tutto, vuole bene a suo padre e non sa se seguire o ribellarsi ai suoi insegnamenti (è Kolima e Gagarin al tempo stesso). I due hanno per amico un ragazzo disturbato chiamato Quattro Formaggi (Elio Germano). A differenza della "voluta da Dio" Xenja di "Educazione Siberiana", Quattro formaggi non subisce ma è artefice inconsapevole, a suo dire "per volere di Dio", di una violenza sessuale.
Quando Rino vede il corpo senza vita della giovane vittima ha una gran voglia di uccidere il suo amico, ma...
Freddo, regole, malattie mentali, violenza, amicizia, vendetta, tragico epilogo. Stessi ingredienti, in buona sostanza. Eppure i due film regalano sensazioni diverse.
"Come Dio comanda" è più triste e inquietante. Avvincente fino all'ultimo minuto: lo spettatore resta col fiato sospeso, nella speranza che il ragazzino scopra come sono andati realmente i fatti e si chiarisca con suo padre.
"Educazione Siberiana" è un film d'amicizia e d'amore senza smancerie, peccato per il finale che appare un po' affrettato e scontato, però la storia conserva interesse.
I due attori protagonisti funzionano, ma è la splendida interpretazione di John Malkovich a dare forza al film. Se il personaggio del nonno non avesse avuto credibilità e un certo fascino oscuro, sarebbe crollata tutta la storia.
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