Magazine Attualità

Edward la spia che veniva dal freddo

Creato il 29 gennaio 2014 da Zero @zeroblogtw

Pochi conoscono Edward Lee Howard l’agente Cia passato al KGB grazie al quale i sovietici riuscirono a dominare l’ultima parte della Guerra Fredda. Ecco la storia della spia che veniva dal freddo.

Per conoscere Edward Lee Howard partiamo dal soprannome che deve all’ex generale del Kgb sovietico Oleg Kalugin che così lo soprannominò nel suo libro pubblicato negli usa nel ’94 The First Directorate: My 32 Years in Intelligence and Espionage Against the West. Avrete supposto che il freddo sia quello della steppa russa sbagliando, è quello del freezer dove Edward teneva la vodka che beveva in continuazione essendo alcolizzato.  “Beve come se volesse uccidersi” scrisse di lui Kalugin.  Ma facciamo un passo indietro.

EdwardleehowardWantedPoster

Howard’s 1986 FBI wanted poster

Edward nel 1981 decise di voler iniziare la carriera di spie, forse per aver letto troppi libri di spionaggio, forse per servire il suo paese o forse per vantarsi con le ragazze, fatto sta che ha 30 anni fa domanda per entrare in una cerchia ristretta di superagenti Cia, tuttavia dopo due anni di duro addestramento e corsi di formazione venne scartato perché non riusciva a superare il test della macchina della verità. Mentiva inconsciamente perché già ipotizzava il cambio di bandiera? Entrare in quella task force è stato un piano studiato da anni per poi passare informazioni riservate ai sovietici? Nulla di tutto questo girava nella testa di Edward all’epoca, non riusciva ad ingannare la macchina perché, come detto dal “Washington Post” era troppo affezionato alla vodka.

Quando i selezionatori di Langley scoprirono che questa era la sua debolezza decisero che era meglio ripiegare e annullare l’operazione: Edward e Mary, sua moglie anch’essa spia, si sarebbero dovuti trasferire a Mosca, un po’ come in The Americans ma al contrario e lo spedirono a Santa Fé, New Mexico a passare carte.

L’insofferenza di Edward cresceva, le sue ambizioni erano sempre più frustrate e forse la bottiglia di vodka sempre più vuota. Nel 1984 venne in Europa, viaggio durante il quale fu avvicinato da agenti sovietici. Non gli parve vero, forse gli si aprivano nuovamente le porte verso il suo sogno di diventare spia di alto livello, a conoscenza di segreti importanti, con alte responsabilità e sopratutto con un alto stipendio, punto questo che insieme alla bottiglia di vodka costerà molto caro a Edward, ma ci torneremo dopo.

Inizia nel 1984 il rapporto tra la nostra spia di Santa Fé e il Kgb il quale in poco tempo si trova tra le mani una lista importantissima con il nome di alcuni doppiogiochisti russi, passati come lui al nemico, i piani di sviluppo dell’aereo invisibile Stealth e molto altro. Fu quindi grazie a queste importanti informazioni che il Kgb assunse quel vantaggio sostanzioso sulla Cia nella seconda parte degli anni ’80.

Poi è storia l’Urss cade e lui rimane senza lavoro così nel 1991 si trasferisce in Svezia. Proprio li la Cia lo va a rintracciare. Edward aveva tenuto un profilo basso, fuori dai riflettori, come si addice ad ogni buona spia fino al suo ritiro in Svezia da dove ha iniziato a scrivere di se e del suo lavoro fino a far drizzare le antenne sempre attente di Langley che ha chiesto a Stoccolma la sua estradizione per poterlo processare come spia traditrice.

Stoccolma lo espulse ma perché non in regola con il permesso di soggiorno, un po’ capitò ad Al Capone che fu arrestato per evasione fiscale. Secondo le norme del paese scandinavo non sarebbe potuto essere estradato perché il reato contestatogli era di natura politica e per questo tipo di reati non è prevista l’estradizione.

Il quarantenne Howard ritorna in Russia, l’ultimo paese che ha servito e si trasferisce in una dacia, le tipiche abitazioni di campagna dove ha vissuto per una decina di anni fino a quando il 12 luglio del 2002 è morto cadendo dalle scale e rompendosi l’osso del collo.

Una storia sconosciuta ai più quella di Edward, la spia che veniva dal freddo e che diede una grossa mano all’Unione Sovietica facendo imbestialire gli americani, una storia che ci piace pensare continui nel mistero della sua morte, un’”incidente” domestico?

edward lee ordine di lenin francobollo

Francobollo celebrativo di Howard e dell’ Ordine di Lenin onoreficenza della quale è stato insignito.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :