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Edward Snowden candidato al premio Nobel per la Pace

Creato il 30 gennaio 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

Edward Snowden è stato nominato per il premio Nobel per la Pace da due politici norvegesi, che, d’accordo, hanno portato innanzi la sua candidatura. Entrambi fanno parte del partito socialista ed uno di loro è un ex ministro dell’ambiente.

Stando alle loro parole, Snowden, con le sue rivelazioni che hanno portato allo scandalo Datagate e l’hanno reso per sempre esule, “ha contribuito a un ordine mondiale più stabile e pacifico”, per via dei dibattiti e dei cambi politici che hanno seguito le sue soffiate. Non a caso, nei paesi anglosassoni l’attributo che segue sempre il nome di Snowden è “whistleblower”, quasi letteralmente “spifferatore”.

La feroce lotta intrapresa dal governo americano per assicurare Snowden a quella che dicono essere giustizia ha avuto un effetto misto sui governi europei, polarizzandone l’opinione. Nessuno, malgrado l’indignazione seguita in Germania dopo che è stato rivelato essere sotto controllo perfino il cellulare di Angela Merkel, ha tuttavia preso una posizione favorevole al fuggitivo, che oggi è in Russia, in asilo, in una località sconosciuta.

Non va dimenticato tuttavia che le nomine per i candidati del premio Nobel vengono avanzate da migliaia di persone in tutto il mondo, e questa in particolare potrebbe rivelarsi poco più di un buco nell’acqua. Tuttavia, l’atto in sé mostra un evidente dissenso rispetto all’ortodossia europea, che come si diceva prima si è comportata in modo “politicamente corretto” con gli Stati Uniti. Come oltreoceano, anche in Europa si sussegue tuttavia ancora il dibattito su Snowden e le sue rivelazioni.

La stessa risonanza mediatica della notizia, che di fatto non è nulla ed è molto prematura, visto che i vincitori vengono dichiarati ad Ottobre, dimostra ulteriormente la polarizzazione dell’opinione, e un diffuso interesse verso una faccenda, quella della privacy e delle intercettazioni, che colpisce molto da vicino chiunque.


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