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Effemme 3

Creato il 12 luglio 2012 da Martinaframmartino

Effemme 3Il terzo numero di Effemme è datato estate 2011, e lo abbiamo pubblicato pochi giorni prima dei DelosDays. Il che mi ricorda che in quell’occasione io ho tenuto una conferenza (mamma mia, che parolone, ho davvero tenuto una conferenza? Ho parlato al microfono davanti a un po’ di gente, questo sì, quindi il termine è quello giusto anche se mi fa un po’ effetto. E naturalmente sono andata oltre il tempo massimo, possibile che non mi riesca mai di rimanere entro i limiti fissati? Eppure a scuola ero bravissima a fare il tema nelle tre pagine e mezza a mia disposizione) e che non l’ho ancora pubblicata, cosa che avevo promesso che avrei fatto. Il guaio è che ho iniziato a risistemare alcuni dettagli, perché certe espressioni vanno bene in una conferenza ma non in un testo scritto, e poi ho avuto qualche problema di tempo. Mi pare di averne già parlato una volta o due, o forse cento o duecento. Vorrei fare un bel po’ di cose ma il tempo, accidenti a lui, è quello che è, e quindi ne faccio solo una parte.

Visto che il numero è uscito in quei giorni naturalmente abbiamo dedicato ampio spazio a due dei tre ospiti della manifestazione. Il terzo, Robert J. Sawyer, è quello che mi è piaciuto di più, per quel poco di suo che ho letto, ma è un autore di fantascienza, quindi per farlo entrare nella nostra rivista avremmo davvero dovuto prenderlo per i capelli. E lui si sarebbe opposto con tutte le sue forze, visto quel che pensa della fantasy.

Va bene, questa è la quarta di copertina:

In contemporanea con i Delos Days 2011, la manifestazione durante la quale si terrà l’annuale Italcon, la convention italiana del fantastico, proponiamo due ricchi speciali sui super-ospiti fantasy: Steven Erikson, creatore della Saga dei caduti di Malazan e Tanya Huff, autrice dei romanzi urban-fantasy sull’investigatrice Vicki Nelson, a cui è ispirata la serie tv Blood Ties

Una carrellata su alcune tra le più importanti autrici fantasy della scena mondiale, delle autentiche “regine del fantastico”: Trudi Canavan, Robin Hobb, Katharine Kerr, Ursula K. le Guin, J.K. Rowling, Marion Zimmer Bradley.

I migliori libri del decennio 2000-2009. Racconti “high fantasy” inediti di Tanya Huff, Francesco Coppola, Marco Tonetti, Alfonso Zarbo.

Questo invece è l’indice della rivista:

Steven Erikson: un creatore di mondi, Cristina Donati;

Il Libro dei Caduti di Malazan: grandezza e decadenza di un Impero alternativo, Cristina Donati;

Apro il Libro dei Caduti di Malazan e respiro a fondo l’odore della Storia, Rita Ricci:

Narrativa:

Per quanto umile sia, Tanya Huff;

Prodigio demoniaco, Francesco Coppola;

Ivory & Blood: il teschio del demone, Alfonso Zarbo;

Alean e Kalyva, Marco Tonetti;

Marion Zimmer Bradley, la scopritrice di mondi, Martina Frammartino e Luca Azzolini;

Trudi Canavan e il mondo di Kyralia, Martina Frammartino;

Robin Hobb, quel fantasy che non ti aspetti, Maria Cristina Calabrese;

Ursula K. Le Guin, La leggenda di Earthsea, Ilde Menis;

Katharine Kerr e la saga di Deverry, Martina Frammartino;

J. K. Rowling, una grande strega, Marco Guadalupi;

Tanya Huff, urban fantasy targato Canada, Simona Ricci;

Tanya Huff: L’emporio degli incanti e altre opere inedite, Pia Ferrara;

Blood Ties, dalla carta al piccolo schermo, Emanuele Manco;

2000-2009: libri e autori del decennio, Martina Frammartino.

Prima di iniziare segnalo uno spiacevole dettaglio tecnico. Non so nulla di tecniche di stampa e non so come questo sia potuto accadere, ma nei vari articoli compaiono ripetutamente lettere che non dovrebbero comparire e che disturbano la lettura. Mi è stato detto che in fase di ristampa saranno eliminate, ma non so se l’edizione in vendita attualmente sia la prima o una ristampa.

Passando ai contenuti io non amo Steven Erikson, come ben sa qualcuno dei miei lettori. Ho letto due suoi romanzi e mi sono annoiata per la maggior parte del tempo, quindi non ho intenzione di leggerne altri. Riconosco la straordinaria capacità dell’autore nel costruire il suo mondo, ma il suo stile proprio non mi va giù. Se avete intenzione di insistere per provare a farmi cambiare idea (sì Raffaello, sto pensando soprattutto a te) potete anche farlo, con l’avviso che è abbastanza improbabile che ci riusciate, e anche con la consapevolezza che vi leggerò solo fra una decina di giorni, quando sarò ritornata a casa.

Comunque sia a Erikson sono stati dedicati tre articoli, due da parte di Cristina Donati e uno da parte di Rita Ricci. Se non avessi già letto I giardini della luna e La dimora fantasma la lettura di quegli articoli mi avrebbe senza dubbio convinta a leggere i libri. Stando così le cose… Ottimi articoli, soprattutto il terzo, indipendentemente dal mio gradimento dello scrittore.

Per quanto umile sia di Tanya Huff, con mia grande sorpresa, mi è piaciuto. Poco prima della quattro giorni milanese avevo terminato il suo Emporio degli incanti (che, con una notevole faccia di tolla, mi sono fatta autografare come mi sono fatta autografare Effemme da Erikson) e non mi era piaciuto. È scorrevole, e questo è l’unico pregio che gli riconosco. Quello è proprio il genere di storie che io odio, ma in generale io e l’urban fantasy non andiamo mai troppo d’accordo. Questo invece è fantasy vero, e visto che il testo è breve non c’è spazio per tutte quelle divagazioni “carine” e insulse che animano il romanzo.

Leggibili i due racconti di Francesco Coppola e Alfonso Zarbo, per quel poco che ricordo, carino quello di Marco Tonetti. Mi sa che tutta la parte narrativa si è fusa in un gigantesco maelstrom in cui sono confluiti buona parte dei racconti e romanzi che ho letto in questi anni. Se dovessi dire di cosa parlano non ci riuscirei neanche se ne andasse della mia vita, e dire che li ho letti solo un anno fa. Perciò ora mi baso su ombre di ricordi, un po’ poco per fare un’analisi.

Marion Zimmer Bradley, la scopritrice di mondi è scritto a quattro mani da me e Luca Azzolini. Marion è una dei primi autori fantasy che ho scoperto, preceduta solo da Tolkien, Ende e Brooks, e avrà sempre un posto speciale nel mio cuore (ma pure lei doveva darsi all’urban fantasy?). Le notizie più insolite le ha scovate Luca, che conosce Marion e la sua opera molto meglio di me, io mi sono occupata degli aspetti più noti e della redazione del testo. Alcune cose mi hanno sorpresa, lavorare a questo articolo è stato molto istruttivo ed è senza dubbio interessante per chiunque ami quel lontano pianeta dal sole rosso che i suoi abitanti hanno chiamato Darkover.

Trudi Canavan e il mondo di Kyralia parla, ovviamente, della Canavan ed è una delle poche volte in cui sono riuscita a essere breve. Del resto la scrittrice è giovane e ha all’attivo un numero limitato di romanzi, il che mi ha reso il lavoro più semplice. La Canavan vende bene, e la sua presenza qui è dovuta proprio al fatto che è una scrittrice di una certa fama piuttosto brava, anche se non straordinaria. Articolo “normale”, non svela nulla di particolare ma dà un’idea di chi sia l’autrice.

Robin Hobb, quel fantasy che non ti aspetti invece è più approfondito, e analizza almeno in parte le opere della Hobb. In gran parte sono cose che sapevo visto che mi ero documentata su di lei per poterla intervistare l’anno prima, ma per chi non ha fatto ricerche specifiche questo è un bel pezzo.

Ursula K. Le Guin, La leggenda di Earthsea parla di uno dei mostri sacri del genere. Una versione lievemente diversa dell’articolo (in seguito revisionato proprio per comparire su Effemme) si può trovare a questo link: http://www.lankelot.eu/letteratura/le-guin-ursula-k-la-leggenda-di-earthsea.html.

Di Katherine Kerr e la saga di Deverry ho parlato con Annarita Guarineri, traduttrice di un’infinità di opere che amo. Ho così scoperto che entrambe amiamo Katherine, e le ho fornito un paio di informazioni sui volumi che compongono il Ciclo di Deverry, con gli ultimi quattro mai tradotti in italiano. Il lavoro di ricerca in questo caso è stato abbastanza impegnativo visto che in più di un’occasione ho trovato titoli e date discordanti, e sono molto soddisfatta di essere riuscita a venire a capo della vicenda. Un po’ meno della mancata traduzione della tetralogia finale, visto che i precedenti undici romanzi mi erano piaciuti molto (in particolare i primi quattro). Considerando poi i salti avanti e indietro nel tempo compiuti dalla Kerr la mancata traduzione di una parte della storia comporta una conoscenza frammentaria del passato che rende più misterioso anche il presente. Una cosa che non ho trovato, altrimenti l’avrei inserita nell’articolo, è il riferimento ai dati di vendita. Stiamo parlando di parecchi anni fa, addirittura del 2002, e di un commento fatto da qualcuno della casa editrice Nord sulla loro rivista. Non ho fatto la citazione proprio perché non ricordo il nome dello scrivente, anche se era un personaggio notissimo nell’ambiente, e non trovo più la rivista, comunque all’epoca aveva scritto che in Italia nei primi anni ’90 la Kerr era autrice da 30.000 copie, quando la maggior parte degli autori di fantasy non arrivavano a 5.000. Quindi se ora non è molto nota la colpa è anche delle mancate ristampe.

J.K. Rowling, una grande strega non poteva mancare, anche se io non ricordo l’articolo. Non poteva mancare perché non si può ignorare la creatrice di Harry Potter, ma visto che io avevo già letto e apprezzato L’incantesimo Harry Potter di Marina Lenti tutto quel che ha scritto Marco per me era roba nota e quindi non mi ha minimamente colpita.

Tanya Huff, urban fantasy targato Canada è molto interessante, indipendentemente dalla mia opinione sulla stessa Huff. In generale a me piace leggere biografie e approfondimenti sugli scrittori, anche se a volte non mi piacciono gli scrittori stessi, quindi rischio di essere un po’ ripetitiva nei miei commenti. Però è così. Allora taglio corto e dico che ci sono altri due articoli sulla Huff, come potete vedere dall’indice pubblicato qua sopra, ma che mi interessano meno perché uno è dedicato a un romanzo che conosco e che non mi piace e l’altro è legato a una serie televisiva che non mi interessa. In realtà per quel che scrivono gli articoli sembra che nei suoi romanzi la Huff metta spunti interessanti, peccato che non m’importi nulla dei vampiri.

2000-2009: libri e autori del decennio è un altro dei miei colpi di testa. Scritto di mia iniziativa, lunghissimo, pubblicato in ritardo rispetto al previsto e quindi con alcune cose che andrebbero sistemate. Dopo che l’ho scritto sono stati pubblicati diversi romanzi, e quindi questo aspetto non è più aggiornato. Comunque ho cercato di fare una carrellata sui vari aspetti della narrativa e su quel che le ruota attorno. Ho indicato gli autori più importanti, nel bene o nel male, e se su alcuni nomi non ho avuto dubbi alla fine ce n’erano diversi che più o meno si equivalevano e ho dovuto fare una scelta. J.K. Rowling, Christopher Paolini e Stephenie Meyer hanno caratterizzato, in un modo o nell’altro, il decennio trascorso. Dietro di loro J.R.R. Tolkien, Licia Troisi e George R.R. Martin. Non ho parlato solo di loro, ma se volete sapere chi sono gli altri e sapere perché li ho reputati importanti dovrete comprarvi la rivista, altrimenti perché so scrivendo?

Poi mi sono soffermata sugli editori, Armenia, Fanucci, Mondadori, Nord, Salani con un rapido accenno a chi è entrato nel genere come Fazi o a chi è nato da poco come Delos Books. Ho citato FantasyMagazine e internet e poi sono passata alle note dolenti, quelle del ricordo degli scrittori scomparsi nel decennio. Fra tutte mi hanno toccata particolarmente le morti di David Eddings, David Gemmell e Robert Jordan, oltre a quella di Pat O’Shea che, per una svista mia, non ho citato nell’articolo.

Dopo tutto questo vi lascio al link per acquistare la rivista: http://www.delosstore.it/delosbooks/scheda.php?id=38524



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