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Effetto Terra dei Fuochi: agricoltura campana in ginocchio

Creato il 27 novembre 2013 da Makinsud
Effetto Terra dei Fuochi: agricoltura campana in ginocchio

terra dei fuochi“È un dramma, un colpo mortale assestato al comparto agroalimentare della regione”. Sono le parole, dure ed inequivocabili, di Gennaro Masiello, presidente regionale della Coldiretti, di fronte ai dati di vendita del settore agricolo campano che segnano un pesantissimo meno quaranta per cento. È il motivo di tutto ciò è facilmente riconducibile alle notizie provenienti dalla Terra dei Fuochi che hanno allarmato migliaia di consumatori in tutto il Paese. E di quella che tutti definivano come Campania felix, oggi sembra non esserci più traccia.

A soffrire più di tutti è la produzione di ortaggi e frutta, che in queste ultime settimane segna un meno 35-40%” afferma Vito Amendolara, presidente dell’Osservatorio sulla dieta mediterranea, che aggiunge: “Il problema della Terra dei Fuochi esiste e deve essere affrontato. Come? Con bonifiche integrali, con la circoscrizione delle aree a rischio e con la caratterizzazione dei terreni. I sindaci devono attuare tutto questo subito, come fece il sottoscritto come assessore regionale, quando feci chiudere quindici pozzi dell’area appartenente all’ex Resit.Va anche detto che la psicosi, ormai allargatasi in tutta Italia, non aiuta“.
È una fobia orizzontale” sottolinea Masiello “che ormai si è allargata a macchia d’olio su tutti i prodotti. Un vero peccato, sopratutto per quelle aziende che producono nel pieno rispetto di tutte le regole“.

Appelli al governo, ma anche condanne, “per tutti quegli agricoltori che sono stati coresponsabili di un avvelenamento di massa e che oggi possiamo definire solamente come delinquenti. Anche a distanza di anni dai fatti,dovrebbero essere perseguiti penalmente“. Non usa mezzi termini Prisco Lucio Sorbo, direttore della Coldiretti Campania, per analizzare la situazione disastrosa del marchio Campania che “è considerato la palla al piede di tutto il Paese, a meno di un anno dall’Expo 2015. Ma l’inquinamento riguarda solo alcuni terreni, quindi chi non conosce tutti i fatti stia zitto. È tutta la regione che ha perso credibilità,in Italia e all’estero, tanto che anche mele e pasta, due nostri prodotti che non provengono dalla Terra dei Fuochi, hanno subito un forte calo di vendite“.


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