Eggs Walker: ovvero come spaccarsi le caviglie in fiera.
Il Salone del Libro ha offerto anche diversi aspetti folcloristici di varia umanità. Diverse sono le tipologie dei frequentatori e cercheremo di darvene un'idea attraverso alcuni articoli appositi. Partiamo subito con le Eggs Walker, ovvero le camminatrici sulle uova.
Quale luogo migliore per sfoggiare dei tacchi da 18 cm se non per passeggiare fra i corridoi del Salone del Libro? Passeggiare, ovviamente, fra una massa di visitatori concentratori solo sugli stand, bambini vocianti e carrozzine cigolanti, quindi poco propensi a scansare gli altri visitatori.
Qualcuno potrebbe spiegarmi questo arcano? Se non altro la logica che porta alcune signore a preferire delle scarpe scomode e decisamente poco pratiche a quelle più confortevoli e idonee per l'evento? Oltre tutto la scomodità diventa evidente nel momento stesso in cui la camminata, magari all'inizio fluida e felina, si trasforma in una sorta di sgraziato avanzare alla Robocop, sintomo di piedi gonfi, in puro stile insaccato e gambe affaticate. Abbiamo visto passare tacchi di tutti i tipi, dalle zeppe astronomiche a spiedini buoni per una grigliata mista, Sandali, décolleté, stivali, stivaletti, stivaloni... tutti accomunati dall'insano principio che scomodo è meglio di pratico. Eppure, nonostante questo, la maggior parte delle signore, ovviamente previdenti e lettrici evidenti, hanno sfoggiato ballerine, sandali bassi, nonché scarpe sportive di varia fattura. Quindi, se il lettore si vede anche dai piedi e da cosa indossa sopra a questi, si comprende bene che alcune rappresentanti del gentil sesso, sfoggiante calzature sado-maso, non può far parte della categoria a cui i libri possono interessare, se non per usarli come ferma porta o riempitivi per gli scaffali. Il Red Carpet ha condotto in fiera alcuni personaggi che facevano concorrenza ai libri stessi, gareggiando per note di colore e stravaganze, forse, per il prossimo anno qualche espositore potrà avvalersi di questo espediente per attirare visitatori verso il proprio stand, soprattutto visitatori maschi, che pare abbiano apprezzato alcune mise particolarmente aggressive.
Tuttavia, non solo le scarpe identificano la varia umanità che affolla il Salone. Per fortuna la maggior parte dei visitatori approda alla Fiera per godersi il Salone del Libro, preferendo un bel paio di occhiali per riuscire a leggere i titoli delle copertine e il nome degli autori. Forse, sono quelli che hanno compreso che a Torino non va in mostra la moda, ma la carta stampata.