Nella città di Mansour, a nord del Cairo, un medico del posto è stato condannato dalla Corte d'appello locale a due anni di reclusione e a pagare un'ammenda di 500 lire egiziane (l'equivalente di 55 euro circa) in quanto responsabile della morte di un'adolescente.
Costei, Soheier Al Bataa, di 13 anni, si era sottoposta, consenziente la famiglia, alla pratica della mutilazione genitale ,antico retaggio di un certo tipo di cultura, che vige in prevalenza negli ambienti rurali.
Il fatto, avvenuto lo scorso anno, aveva poi portato, in seguito, al decesso della ragazza per sopraggiunte complicanze.
In Egitto però, già dal 2008, la pratica della mutilazione genitale è severamente vietata e quindi punibile dalla legge.
Finora, tuttavia, per episodi analoghi non era stata mai pronunciata alcuna condanna.Si tratta, infatti, del primo caso.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)