I Fratelli musulmani che, come si sapeva, hanno preso la maggioranza dei seggi al Parlamento egiziano, propongono per le prossime elezioni presidenziali un loro candidato.
Si tratta dell'ingegnere Khairat el-Shater, personalità fortemente rappresentativa di un certo pensiero all'interno del partito.
Dopo il Parlamento e l'Assemblea Costituente, guidati entrambi da Saad el- Katatni, uomo di punta della Fratellanza, che gode di un consistente seguito specie negli ambienti rurali nonché residualmente anche in parecchie città , il partito islamico punta alla carica determinante e prestigiosa di presidente allo scopo di affermare il proprio potere nel Paese.
Che ne sarà allora dei sogni concepiti ,un anno fa, dalle tante personalità laiche e dalla maggioranza dei giovani egiziani che avevano creduto si avverasse finalmente il sogno di vivere in un Egitto democratico?
Nei fatti il cammino a sud del Mediterraneo diviene, giorno dopo giorno, sempre più complesso e certe libertà agognate e quel miglioramento di vita all'occidentale della gente comune (piccola e media borghesia) e di tanta povera gente, quella che non ha casa né reddito da lavoro(e sono in tanti), ancora una volta si allontanano.
E' cambiato tutto insomma, nel dopo Mubarak, per non cambiare nulla.
Ieri la prepotenza della casta dei militari. Oggi la Fratellanza e la Sharìa.
A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)