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Egitto di nuovo nel caos

Creato il 30 giugno 2013 da Webcla

Egitto di nuovo nel caos

Al palazzo presidenziale di Ittahadeya centinaia di manifestanti hanno partecipato alla megamanifestazione dal movimento Tamarod (ribelli) per chiedere le dimissioni del presidente egiziano Mohammed Morsi.

Il palazzo è completamente blindato, un muraglione di blocchi di cemento è stato allestito lungo il muro di cinta per tenere lontano i manifestanti, che sopra ci hanno stesso un lunghissimo striscione con l'immagine della guida spirituale della fratellanza barrata con una X.

L'Egitto è di nuovo nel caos.

A Tahrir decine di migliaia di manifestanti, secondo alcuni molti di più, si sono radunati anche qui per chiedere che Morsi lasci.
Vista dall'alto - sostiene l'Ansa - la piazza è una distesa di bandiera egiziane. Domina il rosso del cartellino calcistico di espulsione con la scritta 'vattene', che è anche l'unico slogan gridato dalla folla. L'accesso alla piazza è garantito da un servizio d'ordine che controlla le borse. Agli stranieri chiede la nazionalità, prima di consentire l'accesso.

Morsi ha comunque ribadito che non ha alcun intenzione di lasciare. Ci possono essere dimostrazioni ma non si può mettere in discussione la legittimità costituzionale di un presidente eletto ha dichiarato il presidente egiziano a 'The Guardian'.

"Se cambiassimo qualcuno eletto secondo la legittimità costituzionale, ci sarà qualcuno che si opporrà anche al nuovo presidente e una settimana o un mese dopo chiederanno anche a lui di dimettersi", ha affermato il primo presidente dei Fratelli musulmani, nel giorno delle grandi manifestazioni indette per chiedere le sue dimissioni. "Non c'è spazio di discussione su questo punto. Ci possono essere manifestazioni e le persone possono esprime la loro opinione ma il punto cruciale è l'applicazione della costituzione. Questo è il punto cruciale", ha insistito.

Morsi ha quindi accusato "i resti dell'ancien regime" per le violenze dei giorni scorsi, che hanno preso di mira sedi della Fratellanza e del suo braccio politico. "Hanno i mezzi, che hanno ottenuto con la corruzione e li usano per pagare teppisti e così scoppia la violenza". "E' stato un anno difficile, molto difficile e penso che gli anni a venire lo saranno ancora, ma spero di fare sempre il mio meglio per soddisfare i bisogni del popolo egiziano", ha concluso Morsi.

Il gran imam di al Azhar, Ahmed el Tayyeb, ha fatto appello "a tutti gli egiziani di dare prova di moderazione ed evitare qualsiasi forma di violenza oggi", nella giornata di proteste anti Morsi. "E' necessario fare prevalere l'interesse superiore della patria ed evitare atti che possono metterlo a rischio", ha detto in una nota.


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