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Egitto. Sei morti al Cairo durante scontri

Creato il 24 luglio 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online
Egitto, Cairo, Mohamed Morsi, Abdel Fattah, Osama, Khaled el Khateeb, golpe, Unione Europea, Germania, Stati Uniti

Thanks to AhmadHammoud.

In Egitto gli scontri proseguono. Al Cairo altre sei persone sono state uccise ieri notte e alle prime luci dell’alba. In seguito alla deposizione forzata del presidente Morsi ad opera del golpe militare, nel Paese si teme lo scoppiare della guerra civile: infatti, i momenti di tensione nella capitale vedono le due fazioni contrapposte dei sostenitori e degli oppositori del precedente governo. Le strade, controllate dall’esercito, sono quotidianamente teatro di proteste spontanee e di duri scontri tra le fazioni opposte.

Le violenze, andate avanti per ore, sono state innescate dall’aggressione di uomini armati contro un sit-in dei sostenitori del deposto presidente Morsi. Il bilancio totale è di 90 feriti e 7 morti. Lo riferiscono i media egiziani e Khaled el-Khateeb, responsabile del dipartimento di emergenze e terapia intensiva del ministero della Salute.

Intanto si cerca di fare chiarezza sulla sparizione di Mohamed Morsi, il quale attualmente si trova in una località sconosciuta. “Stiamo per prendere – ha spiegato la figlia Shaimaa- misure legali sul piano locale e internazionale contro Abdel Fattah al Sisi”, il capo dell’esercito, e oggi ministro della Difesa, regista del colpo di Stato che ha messo fine alla presenza dei Fratelli Musulmani ai vertici delle istituzioni. “Non abbiamo notizie di lui dal 3 luglio”, ha aggiunto il figlio dell’ex capo di Stato, Osama, nel corso di una conferenza stampa.

Diversi Paesi, tra cui Germania e Stati Uniti, si sono mobilitati affinché Mohamed venga rilasciato. Anche l’Unione Europea si è pronunciata al riguardo sostenendo che oltre a lui “vanno liberati tutti i detenuti politici. Il governo egiziano in carica si è limitato a replicare assicurando che Morsi si trova in “un luogo sicuro”, ma intanto proseguono gli scontri e ci si chiede se il numero dei morti non sia destinato ad aumentare drammaticamente.

Articolo di Giulia Bonaudi


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