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Egoismo o altruismo?

Da Paritismo @MgFarina

L'EGOISMO E LA SOCIETÀ UMANA (CIVILE) E IL PARITISMO
LA SCELTA 
EGOISMO  O  ALTRUISMO?La società umana (civile) cosiddetta è una comunità costituita da persone che dotandosi di regole, leggi, servizi, strutture pubbliche e private costituisce una tipologia di condivisione per il fatto stesso di essere comunità. Se non fosse così non sarebbe una società costituita, che può essere un piccolo paese, una città, una regione, uno Stato. Quindi, la necessità della stessa società umana  sta nel fatto di condividere quanto possibile un progetto, un futuro, un avvenire collettivo ed individuale ma sempre con la partecipazione a quanto detto sopra. La solidarietà, ovviamente è qualcosa di diverso dal condividere sopra scritto, ma essa nasce al suo interno come forma di altruismo verso chi ha particolari necessità o bisogni, che la società stessa a volte è carente nel gestire ciò che dovrebbe per come suo compito e natura, gestire. Qualcuno si porrà la domanda: " Cosa centra, l'egoismo, nel titolo?". Recentemente ho scritto un articolo, pubblicato sul blog del Paritismo, nel quale descrivevo la necessità ed i motivi del dono del sangue. A questo ha fatto seguito un a serie di pensieri espressi, di natura egoistica, da essere da chi espressi, una forma di virtù. Per loro la vita è: "io, solo io, prima di tutto e gli altri che s'arrangino". Ora, se l'egoista (egoismo) come tale, dal momento che la sua "filosofia" di vita è non condividere se non solo per proprio interesse anche a spese degli altri, magari creando danno pur di conseguire il loro fine,  quindi approfittando degli altri, mi chiedo cosa sta a fare, nel senso, perché vive in una società umana? L'egoista non ama condividere, perché per esso conta solo il proprio interesse e tutto gira attorno al suo, ego. E per questo non dovrebbe senso vivere in una società umana, ma bensì al di fuori della stessa ed isolato, così non dovrebbe continuamente "soffrire" la forzata continua condivisione con chi non vuole condividere nulla. Nel contesto scaturito dal mio testo ne esce che innanzitutto non si deve "donare" il sangue in quanto non è giusto darlo a chi non si è interessato alla propria salute; inoltre se si deve darlo, lo si dà solo a persone conosciute o amici e non a chiunque; oltre a questo si dovrebbe avere soldi in cambio (come si usava negli USA, non so se è ancora così). Ora, ribadisco che è un dono, pertanto essendo tale non è giustificabile essere remunerati; poi è volontario, quindi nessuna forzatura od obbligo inoltre è anonimo, perché non è importante a chi, magari per vantarsene, ma è importante che chi ha quella urgenza di salute abbia la possibilità di riceverlo, non conta chi è.Mi chiedo: "Quale problema può avere la persona egoista nel non riuscire a rapportarsi con gli altri? Io credo che il problema sia di mettersi in discussione nel rapporto con le persone e quindi un problema non solo psicologico ma anche culturale. Nel passato c'è stato qualche filosofo che espresse la sua forte convinzione a favore dell'egoismo tanto da definirlo un vanto di forza e addirittura di definire l'altruismo un egoismo mascherato. Io credo che l'egoista ed anche certi filosofi che sparlano contro l'altruismo, è perché non conoscono di cosa parlano. Forse non si sono mai trovati davanti a persone in stato grave di salute e magari poter guardarle negli occhi; non hanno mai dialogato con loro e poi sempre guardandole negli occhi criticare l'altruismo e rifiutare a loro l'eventuale aiuto. Che società umana può essere se l'egoismo vive di se stesso annullando i valori condivisi? Che società può nascere se l'individuo considera solo se stesso ed il resto è solo al suo completo servizio? Naturalmente l'egoista è tale da non considerare che esso stesso potrebbe trovarsi nella stessa situazione e condizione di chi egli esclude,  da avere un giorno bisogno degli altri e di “umiliarsi” a chiedere. Ovviamente, guardando l'oggi italiano, si evidenzia la “sagra” dell'egoismo, basta guardare la classe politica o meglio di politicanti, affaristi, corruttori e corrotti, populisti che blaterano, oppure la lunga serie di manager a vari livelli ingordi di potere e di denaro, mai sazi. Questo è il vero campionato dell'egoismo sfrenato. Se si prende esempio da questo egoismo fatto e spalmato a sistema, ritengo facile capire che l'egoista s'illude e non si accorge di essere servo del suo stesso ego mal riposto e quindi essere dentro ad una vera patologia. La differenza sta qui: chi considera, il "noi", come formula di vita considerando gli altri una componente di cui farne parte e disposti ad essere solidali nelle necessità e nei valori; chi considera, solo il proprio "io", e vive alle spese degli altri sfruttando le occasioni e speculando sugli altri solo per il proprio interesse e per raggiungere questo, disposti anche ad arrecare danno. È una scelta da fare, che è determinata da fattori culturali, ma non solo. Ma nessuno, dico nessuno riuscirà a farmi cambiare idea: l'altruismo è essenza positiva di ciò che siamo, Persone, e non involucri vuoti. Roberto Rossi, pittore e poeta

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