Un esercito di Policarpo De’ Tappetti , di ufficiali di scrittura, si aggira nelle stanze polverose delle Aziende Sanitarie Locali della Puglia. Come Renato Rascel nel film di Mario Soldati, gli scrivani della sanità compilano a mano i verbali delle commissioni che valutano le domande di invalidità civile. Con la sola eccezione di Brindisi, nessuna Asl trasmette all’Inps i verbali per via telematica. L’innovazione, invece, non abita nelle altre cinque province.
Renato Rascel è Policarpo De' Tappetti nel film di Mario Soldati
L’Inps ci va giù pesante. Il presidente del comitato regionale, Vincenzo Andrisani, scrive al governatore Nichi Vendola. Le istanze irrisolte a causa della grafomania burocratica sono circa sessantamila rispetto alle centomila presentate. Più del cinquanta per cento. Le pratiche vengono compilate dalla commissione medica ancora con le biro su carta chimica e risultano illeggibili per Postel, la società che traduce i verbali dalla carta al computer.
I danni si ripercuotono sull’Inps – a causa del conseguente, prevedibile, contenzioso giudiziario – e sugli invalidi, che al danno fisico devono aggiungere la beffa analogica. Le pensioni, quando arrivano, arrivano tardi, troppo tardi.
Cresce il gap tecnologico della sanità pubblica pugliese. I cittadini – a differenza di quelli di altre regioni – non hanno la Tessera sanitaria con il microchip, non possono prenotare visite specialistiche, né pagare il ticket per via telematica.
Basterebbe guardare alle buone pratiche di altre regioni e altre Aziende sanitarie pubbliche. Si risparmierebbe denaro (tanto denaro), si offrirebbe un servizio più efficiente e si dimostrerebbe che innovazione tecnologica non è soltanto uno slogan per convegni.