“Eh, ma … vai al cinema da sola?!”. Il momento tantrico: tu, un biglietto tra le mani e una pellicola.
Creato il 16 novembre 2014 da Manuela Bonci
Sorrido ogni volta che sento o che mi fanno questa domanda, che tanto domanda poi alla fine non è. Un'esclamazione che lascia intendere un commento sommesso, quasi un giudizio sociale: al cinema da solo no. E perchè? Altra domenica in cui il marito è fuori città per lavoro, in cui gli amici passano del tempo in famiglia, e io perchè mai non dovrei andare al cinema a vedere il film che aspetto da giorni? Infatti, non avendo un motivo per non andare, ci vado.Bello vedere che puntualmente l'addetto alla cassa biglietti (che non alza mai lo sguardo per nessuno di quelli in fila), al sentire “un biglietto” alza il viso per guardarti in faccia. Curioso. Poi è bellissimo quando ti siedi nella poltroncina in sala, occupi diligentemente il posto che ti è stato assegnato e … la tipa seduta nella tua fila ti guarda con la coda dell'occhio. Sempre più curioso. Non finisce qui. Inevitabilmente incroci lo sguardo dello spettatore solitario (che sempre c'è in sala oltre te) che ti nota, e spontaneamente si accende una sorta di complicità empatica, che sfocia quasi in un sorriso appena pronunciato. Cosa accade in quel momento? Ci si sente solidali? Forse ci si domanda del perchè l'altro sia solo, se, come te, non abbia voluto rinunciare al film pur non avendo compagnia o se sia un frequentatore di sala solitario.Il back round è ancora più spassoso. Ti chiama la suocera o l'amica per dare un saluto e ti lasci sfuggire che stai andando al cinema. Come un'oracolo lei intuisce che ci vai da sola e scatta la fase dell'aggiustamento “ma se lo dicevi ci organizzavamo insieme … ” e bla bla bla. Ma perchè spesso si pensa che l'andare al cinema da soli sia una situazione limite, un ripiego disperato o chissà che altro? Capita anche a voi, cinefili solitari? Vi siete mai sentiti osservati come se aveste un'insegna luminosa in fronte con scritto “SONO AL CINEMA DA SOLO”? Ora, c'è film e film, quello più adatto alle risate in compagnia, agli scambi di opinione a caldo o ai commentacci del momento. Ma c'è il film che ti chiama e chiama solo te. Quello che ti abbraccia in tutta la visione e ti culla. E quello è il momento tantrico: tu, un biglietto tra le mani e una pellicola. E se ci metti pure una porzione di pop corn (rigorosamente singola), pure meglio. Leggendo mi è capitato di vedere menzionata la situazione del cinema “da soli” come un esempio di fobia sociale. Questo l'ho tratto da un sito (che per dovere di diritti linko sotto): “La fobia sociale è una condizione psicologica che causa disagio in situazioni di carattere sociale. (…) Uno dei contesti che potrebbe causare una reazione ansiogena è il cinema (...). Il soggetto sociofobico vive questa dimensione con disagio perché teme di essere osservato, di essere al centro dell’attenzione o di essere giudicato dalle altre persone.”. Per fortuna non sono un soggetto fobico e non scrivo questo certo per criticare chi, invece, vive una visione al cinema solitaria come una pessima esperienza. Riflettevo solo su come, per molti, anche il cinema rientri negli stereotipi comunemente diffusi: che al cinema in genere si va in compagnia.Resto dell'opinione che un cinema solitario sia uno dei modi più intimi per vivere la propria passione. Come leggere un libro, come guidare la propria auto … Bisogna farlo da sé. C'è anche da dire che il compagno perfetto di sala non è neanche facilissimo da trovare. Spesso ho apprezzato enormemente i miei ingressi solitari in sala proprio perchè non c'era nessuno con me a distrarmi dalla visione, o nessuno per cui sperare che il film piacesse anche a lui.Insomma, faccio parte ormai da tempo del popolo dei singles del cinema e ammetto di starci davvero bene. Se poi capita una visione in compagnia... perchè no? Volentieri. Magari scrocco anche il passaggio … !
Fonte citazione:http://www.fobiasociale.org/andare-al-cinema-da-soli-e-fobia-sociale.htm
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