Mie care, abbiamo fatto carriera!Dopo qualche sporadica (e spesso non duratura) apparizione in fiction nostrane più o meno seguite, siamo arrivate su Rai 1, in prima serata e addirittura due giorni a settimana. Come avrete capito sto parlando di Tutti pazzi per amore, scritto da Ivan Cotroneo e basato su un format spagnolo, che tra canti, balli e locura ha introdotto Eva, arredatrice d'esterni, compagna di liceo della protagonista, lesbica fidanzata ma non troppo.E' già da alcune settimane che gli italiani possono seguirla tra anticipazioni, coming out, fidanzate, perdite di testa e quant'altro, ne avevamo già parlato, anche se in maniera accidentale, e vi avevamo rimandato al puntale commento del blog di Diversamentetero (che ne ha scritto qui e qui), ma dopo una decina di puntate (e dopo averlo visto anche con mia mamma, dopo una simpatica pizza) mi sembra il caso di fare il punto della situazione.Eva (interpretata da Anita Caprioli) non sembra lesbica, nel senso che non è esteticamente stereotipata (al contrario invece della sua fidanzata, Roberta aka Alessia Barella) e che gli altri personaggi devono scoprire la sua omosessualità più che capirla, eppure è estremamente credibile (merito parzialmente della recitazione e molto del copione) e, ancora più importante, è un personaggio sessuale, ovvero dotata di una sessualità manifesta. Desiderata e desiderabile, sicura e pure un po' spavalda, Eva rappresenta un'omosessualità presentata fin dal principio come qualcosa di anche fisico (i baci che vengono mostrati, alcuni in pubblico, alcuni in déshabillé, sono un messaggio più che chiaro, ripreso poi più volte nelle puntate successive nelle conversazioni che avrà con Paolo e gli altri colleghi), presupposto tra l'altro necessario allo sviluppo della trama, che l'ha vista recentemente perdere la testa per un'altra donna, madre ed etero (altro tabù spazzato via come se niente fosse). Lo scopo che la fiction vuole raggiungere è evidentemente la messa sullo stesso piano delle relazioni omosessuali e quelle eterosessuali, e lo fa coraggiosamente saltando le fasi intermedie e qualsiasi giustificazione ed arrivando a questo (che, è vero, è andato in onda negli ultimi minuti della puntata e quindi ad un orario piuttosto tardo, ma è pura avanguardia per la televisione italiana).Nella penultima puntata Ivan Controneo si è spinto ancora oltre, in due modi diversi.
Nel tentativo di far rappacificare Eva e Roberta (dopo un litigio per gelosia, e fiducia), Paolo consiglia Eva su come comportarsi e quando lei chiede "E da quando sei diventato così esperto di storie tra donne?" lui magistralmente risponde "Da quando mi avete fatto una testa come un pallone sul fatto che l'amore è uno e che è uguale per tutti, ecco. Allora se è uguale per tutti anche le tecniche per tornare insieme sono uguali per tutti, o no?", eliminando anche quei rimasugli di diversità di cui gli stessi gay amano alle volte vestire se stessi e i loro rapporti.
Più metaforica, invece, ma non meno efficace, la benedizione che le zie (rappresentanti ovviamente della tradizione, ma in un certo modo anche dell'autorità) danno alla relazione tra le due, fatta non a parole bensì nei fatti: saranno infatti loro a far ragionare Roberta facendo così tornare assieme le due ragazze (e che, non dimentichiamoci, sulla porta diranno loro "adesso andatevene a casa, dovete stare un po' da sole").
Il personaggio di Eva permette inoltre lo sviluppo di una trama che poco ha a che fare con l'omosessualità ma che è altrettanto all'avanguardia: l'amicizia fra un uomo e una donna.
E chi si aspettava tutto questo da una fiction Rai?
Se questo è un segno dei tempi che cambiano, viene quasi voglia di rimanere nei paraggi per vedere cos'altro può succedere.
Appendice uno: Se vi siete incuriositi, Tutti pazzi per amore è facilmente recuperabile: nel sito ufficiale, si possono rivedere tutte le puntate.
Appendice due: Cosa c'entra il frustino del titolo? Per scoprirlo dovrete vedere la fiction, mi spiace!
Appendice tre: Ancora su lesbiche e televisione italiana: Diversamentetero ci parla del Grande Fratello di quest'anno.