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La polizia indaga e scopre che proprio quella notte dalla morgue è scomparso il cadavere di Mayka Villaverde, ricchissima ereditiera morta apparentemente per cause naturali. Viene interrogato il marito, Alex, molto più giovane di lei, messo dalla moglie a capo dell'azienda, e si capisce subito che è implicato nella morte della moglie. Assieme all'amante Carla ha progettato quello che sembra il delitto perfetto ma non è propriamente così. Anche perchè questo cadavere si muove più da morto che da vivo e Alex continua a ritrovare nei posti più impensati e in modo apparentemente casuale indizi probatori della sua colpevolezza. Sembra proprio che la moglie oltre a sapere tutto del suo piano diabolico voglia vendicarsi del fedifrago e della sua amante....
A dispetto delle apparenze El cuerpo, esordio alla regia nel lungometraggio del 38enne Oriol Paulo, già sceneggiatore di un thriller di discreto successo come Con gli occhi dell'assassino, non è un horror accessoriato di fantasmi con una moglie crudele che dall'oltretomba cerca di vendicarsi del marito che l'ha tradita e l'ha uccisa.
Trattasi di thriller dal meccanismo semplice ma d'effetto , dalle evidenti reminiscenze hitchockiane ( il maestro è citato apertamente nella sequenza in cui Alex porta un calice di vino "sospetto" alla moglie appena ritornata da un lungo viaggio) in cui il regista è ben attento a coprire le proprie carte per tenere alta la tensione per tutti i 110 minuti della durata del film.
E ogni volta gioca al rialzo con lo spettatore ignaro che , come Alex, scopre gradualmente tutto ed è sorpreso ogni volta quando tutto sembra coalizzarsi contro il protagonista che continua a reperire, in modo del tutto casuale ( ma alla terza/quarta volta che accade non può essere più una semplice casualità) piccoli particolari che lo riportano alla sua storia con la moglie ma soprattutto indizi che rafforzerebbero i sospetti su di lui.
Ambientato praticamente quasi del tutto in un obitorio durante una notte buia e tempestosa ( location che ha un suo fascino malsano ) , El cuerpo, lascia del tutto le sue pretese autoriali, in favore di un ritmo elevato che non permette mai di annoiarsi.
Agisce per accumulazione e ogni volta che viene aggiunto un qualcosa alla storia con dei flashback a incastro si è resi edotti del background di tutta la storia tra Alex e Carla, complici nel delitto e in procinto di darsi alla fuga, ma soprattutto del rapporto tra Alex e la moglie Mayka, dittatoriale ma dotata di uno strano senso dell'humour, capace di tenere sempre sulla corda il marito ma ogni volta dimostrando di amarlo.
I numerosi flashback da una parte smorzano il ritmo ma d'altra parte alimentano la tensione che cresce minuto dopo minuto fino all'apoteosi della soluzione finale.
Un colpo di scena che costringe lo spettatore a ripercorrere mentalmente tutto il film proprio perchè un ribaltamento simile di prospettiva era tutto fuorchè atteso.
E anche se a naso sembrerà che non tutto fili per il verso giusto, bisogna dare atto a Oriol Paulo di aver architettato un finale molto elaborato, ai limiti del cervellotico, ma plausibile e tremendamente efficace come coup de theatre.
El cuerpo è un giallo a tinte classiche ma girato in modo molto moderno e dinamico: confezione inappuntabile, ritmo infallibile e attori che danno il meglio in personaggi molto ben costruiti e stratificati, non delle semplici marionette al servizio del meccanismo della storia narrata.
E' il classico film in cui niente e nessuno sono quello che sembrano.
Ed è questa la sua carta vincente.
Vogliamo poi parlare di uno dei cadaveri meno presenti ma più incombenti mai visti al cinema?
( VOTO : 7 + / 10 )
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