La chiave definitiva si trova proprio sul luogo di origine in cui si genera questo fenomeno.
El Niño-Oscillazione Meridionale, conosciuto anche con la sigla ENSO (El Niño-Southern Oscillation), è un fenomeno climatico ricorrente che si verifica nell'Oceano Pacifico centrale in media ogni cinque anni, ma con un periodo variabile fra i tre e i sette anni, nei mesi di Dicembre e Gennaio. Il fenomeno provoca inondazioni, siccità e altre perturbazioni che variano a ogni sua manifestazione. I paesi in via di sviluppo che dipendono fortemente dall'agricoltura e dalla pesca, in particolare quelli che si affacciano sull'Oceano Pacifico, ne sono i più colpiti.
La fase el-Niño s'instaura a causa del surriscaldamento delle acque superficiali oceaniche del Pacifico orientale che, attraverso l'aumentata convezione, modificano a loro volta la circolazione equatoriale dei venti e con essa la distribuzione delle precipitazioni, regolando l'alternanza di periodi di siccità e di maggiore piovosità lungo tutto il Pacifico Equatoriale.
Di recente ho constatato alcune immagini delle aree che si riscaldano maggiormente durante gli El Ninos,e guarda caso sembrano proprio coincidere con i punti in cui si ha una maggior attività vulcanica nell’area ovest del Sud America,in cui la Placca di Nazca spinge verso est scontrandosi con quella sudamericana che spinge in direzione ovest,tale processo dura da migliaia se non milioni di anni ed è il medesimo che ha dato origine al processo di Orogenesi della catena delle Ande,anch’essa ricca di vulcani.
Dal fondo dell’oceano questo fenomeno da origine ad ampi fenomeni di vulcanismo sottomarino con immissione di lava tipicamente basaltica proprio come i vulcani islandesi,più a nord invece troviamo un hot spot o Punto Caldo che ha dato origine alle isole Galapagos di origine vulcanica.
Periodicamente pare che seguendo un ciclo più o meno preciso,il vulcanismo sottomarino posto nell’area ovest del Sud America e dell’area in cui collidono a nord la Placca di Cocos con quella di Nazca,aumentando di intensità dia origine al fenomeno di El Nino,riscaldando di diversi gradi al di sopra della norma le acque dell’Oceano Pacifico che poi vengono reindirizzate dalle correnti marine.
Ora osserviamo questa immagine di una simulazione al computer di dove si origina El Nino e successivamente si sposta in direzione ovest.
Una volta che ha inizio tale processo il calore geotermico di origine vulcanica,prodotto da intense eruzioni tipicamente effusive,da origine ad una vera e propria calda corrente di origine vulcanica che riscalda le acque superficiali dell’area per poi venir convogliata dalla corrente equatoriale e trasportata verso ovest nella quale da origine ai fenomeni già noti che già conosciamo e di cui torneremo tra pochissimo sull’argomento.
Di quanti vulcani stiamo parlando?
Difficile dirlo,forse centinaia attualmente si stima che sotto gli oceani si trovino almeno 3 milioni di vulcani,ma sono solo stime e nessuno sa con certezza quanti siano attivi,quanti inattivi.
Parliamo delle isole Galapagos.
Le isole Galapagos si sono formate interamente in seguito ad eruzioni vulcaniche.
Nelle Galapagos ci sono due diversi tipi di vulcani. Ad ovest, nelle isole di Isabela e Fernandina, si trovano vulcani larghi con una morfologia “a ciotola rovesciata” e profondi crateri. Ad est, si trovano invece vulcani più piccoli con pendii più lievi. Sembra che la diversità fra queste due morfologie vulcaniche sia dovuta alla differenza della densità litosferica. La zona di frattura al 91° W separa la crosta oceanica e la litosfera da una differente età. Ad ovest di questa zona di frattura la litosfera è più antica e solida, dunque è capace di sopportare il carico imposto su di essa da un grande vulcano. Ad est di questa zona, la litosfera è troppo giovane e debole per sopportare il peso di grandi vulcani. La morfologia a “ciotola rovesciata” dei grandi vulcani dell’ovest è abbastanza inusuale (sebbene non sia unica) e le sue origini non sono totalmente certe.
Sembra che le eruzioni vulcaniche delle isole Galapagos vadano al ritmo con El Nino che,essendo generato dal vulcanismo sottomarino,quest'ultimo si genererebbe in 2 fasi.
-Le prime eruzioni avverrebbero lungo i fondali sottomarini,in quanto,stando molto più in basso rispetto ai coni in superficie,il magma impiegherebbe meno tempo a fuoriuscire dai crateri degli edifici vulcanici minori.
-Le seconde avverrebbero dopo un lasso di tempo più lungo,in quanto maggiore è l'edificio vulcanico,maggiore è il tempo che il magma impiega a risalire verso il cratere principale dei vulcani in superficie,in tal caso quelli delle isole Galapagos,fatta eccezione che non venga deviato verso crateri secondari.
In tal caso c'è stata una corrispondenza tra le eruzioni dei vulcani delle isole Galapagos e gli ultimi eventi di El NIno davvero impressionante,il che elimina automaticamente il caso o la coincidenza.
-12 aprile 2009 Il delicato ecosistema delle Galapagos, uno dei paradisi naturali più belli del mondo è minacciato dall'eruzione del vulcano La Cumbre. Secondo gli esperti del parco nazionale l'emissione di lava, gas e fumo sull'isola disabitata Fernandina potrebbe compromettere l'equilibrio delle isole ecuadoriane..
-L'anno 2009 fu un'anno di forte El Nino,paragonabile a quello del 1998.
-2007forte eruzione vulcanica ad Isabela Island (la più grande isola delle Galapagos).
-L'anno 2007 fu un fenomeno di intenso El Nino.
-22 ottobre 2005 Galapagos,eruzione del Sierra Negra.Il 23 ottobre 2005 la lava scorreva dal cratere ad una velocità di 20 metri al secondo.
-L'anno 2005 fu un anno di forte El Nino.
-Durante l'anno 2002-2003 in fase di El Nino non sono state registrate attività vulcaniche.
-Settembre 1998,erutta il vulcano Azul,nelle isole Galapagos,l'eruzione del 1998 aveva incluso anche eruzioni da fratture che hanno portato la lava fino a 10 km di distanza (6 miglia).
C'era anche una eruzione all'interno della caldera.
Una fessura si era aperta più in basso secondo la pendenza anche all'inizio di giugno.
-Il fortissimo El Nino del 1998 fu il più forte evento mai registrato.
Altre eruzioni avvenute alle isole Galapagos hanno avuto luogo nel 1797 corrispondendo anch'essa con una fase di El Nino,e anche nel 1968,corrispondendo entrambe a fenomeni di El Nino.
Gli effetti del vulcanismo sottomarino sulle temperature degli oceani potrebbero spiegare molte cose,dall'origine delle calotte polari alla formazione degli uragani,oppure anche il motivo stesso del perchè durante le fasi glaciali gli oceani hanno continuato a mantenersi caldi.
Quando osserviamo lo spessore delle calotte glaciali della Groelandia e quello dell'Antartide possiamo non solo chiederci quanto freddo può aver fatto un tempo perchè si formassero simili formazioni di ghiaccio,ma anche quanto caldo deve aver fatto affinchè il vapore elargito dagli oceani si condensasse in simili quantità per effetto del freddo.
E' un dato di fatto che se gli oceani fossero stati freddi avrebbero emesso una minor quantità di quanto invece dovrebbero aver emesso quando erano eccezionalmente caldi,in contrasto con un atmosfera eccezionalmente fredda che fece da condensatore per le calotte polari.
Probabilmente effetto di un diffuso vulcanismo sia sulla terraferma che sotto il livello dei mari.
Questo fenomeno probabilmente si è ripetuto un'infinità di volte solo negli ultimi 100.000 anni.
Uno studio del Noaa ha affermato che metà del riscaldamento sottomarino degli oceani ha origine tra i 300 e i 3000 metri di profondità,precedendo quello in superficie.
Tutto ciò postula solo un'origine geologica derivata dall'attività vulcanica sottomarina.
Attualmente gli oceani si trovano in una stasi di temperature particolarmente basse,dovuto in particolare agli effetti della Nina e della deviazione della Corrente del Golfo per non parlare della bassa attività solare,evidente preludio dell'inizio di una di una Piccola Era Glaciale come quella che cominciò nel 1300 terminando nel 1850.
Tuttavia le cose dai fondali basaltici degli oceani potrebbero subire una svolta.
Perchè?
L'acqua fredda,a differenza dell'acqua già calda acquista calore più rapidamente sebbene non bolla prima,e questo potrebbe nei prossimi anni portare gli oceani a riscaldarsi più in fretta rispetto al normale.
Ovviamente è solo un ipotesi,ma l'attuale aumento dell'attività sismica nei fondali oceanici,potrebbe indicare fenomeni di intensa effusione sottomarina che potrebbero rilasciare grandi quantità di calore nelle profondità oceaniche.
Tornando alle correlazioni tra El Nino e vulcanismo sottomarino si possono trovare maggiori informazioni qui qui e qui.
Ormai credo di aver evidenziato dati a sufficienza per poter definire abbastanza solida la mia tesi,che da ora in poi proseguirà come tale fino a dato contrario.
Fonti:
http://it.wikipedia.org/wiki/El_Ni%C3%B1o
http://daltonsminima.altervista.org/?m=20110817
http://www.liceoberchet.it/ricerche/geo5d_04/Galapagos/vulcani.htm
http://www.baseitalia.com/METEREOLOGIA/la%20temperatura.htm
