I nostrissimi sono giunti alla loro decima prova, dopo un corso di carriera lungo oltre vent’anni, con Underlying Issues, un album che sicuramente piacerà ai fan degli Eldritch. Di solito, frasi come queste non significano un bel niente. Se, infatti, avessi detto che The Book of Souls era un album che sicuramente sarebbe piaciuto ai fan degli Iron Maiden, la cosa avrebbe suonato come una presa in giro. Infatti i Maiden hanno una platea di fan talmente ampia e variegata che risulta praticamente impossibile da soddisfare tutta (a meno che non avessero tirato fuori un altro The Number of the Beast). Per gli Eldritch invece quella frase significa tutto. Chi li segue dagli esordi, infatti, sa benissimo cosa aspettarsi e sa anche che al 99% il nuovo album sarà la ‘solita’ bomba. Chi segue gli Eldritch da una vita sa anche bene di cosa è fatta la loro pasta umana e musicale, sa bene che ritroverà quel suono familiare, unico ed inimitabile, sa pure che ascolterà un disco a metà tra atmosfere romantiche e accelerazioni violente e tecnicamente ineccepibili, come sa che ritroverà belle melodie e quella fluidità tipica nella scrittura dei pezzi, la semplicità apparente e l’equilibrio sostanziale anche nei cambi di tempo più tipicamente ‘proggy’, sa benissimo che la band non si volgerà mai verso facili mode e che rispetterà sé stessa e i propri fan nella scelte più cruciali, che vanno dallo stile, al suono, alla produzione.
Chi ascolta gli Eldritch da una vita, dunque, non avrà nemmeno bisogno di leggere queste quattro righe ma comunque potrà confermarle e sottoscriverle ad uso di tutti gli altri. Dopo aver trattato e analizzato per filo e per segno ogni loro nuova produzione di questi ultimi anni, almeno da quando esiste questo blog, e dopo aver cercato conferme dalla loro viva voce, io credo che il succo del discorso a proposito degli Eldritch sia tutto qui. (Charles)