E finalmente ci siamo. Oggi è il gran giorno: si vota.
Ho uno stato d'animo fra il teso e l'euforico, un po' come il giorno della laurea o quello dei tuoi diciott'anni.
Penso che, comunque vada, per me è un successo. Aver ricevuto l'affetto e il sostegno dei sardi e dei siciliani, durante la folle odissea della campagna elettorale, è stata una gioia. E poi una grande opportunità: ascoltare. Ascoltare i problemi dei borghi, dei paesi, dei villaggi. Ascoltare le persone, conoscere le aspettative dei giovani che come me temono per il loro futuro. Capire le esigenze di una terra devastata dal malaffare, dalle clientele, dalla malapolitica. Vedere oltre le vallate che chiedono di poter risorgere, con onestà e impegno. Io ce la sto mettendo tutta. Ma bisogna davvero voler cambiare le cose. Non si cambia astenendosi dal voto. Si dà solo un segnale, più o meno forte, ma non si cambia.
Ora aspetteremo i risultati. Bisogna avere lungimiranza nel portare avanti un candidato giovane, donna, in una terra dove i giovani fuggono per trovare fortuna all'estero, in una terra dove le donne sono ancora oggi soprattutto mogli e madri e non intraprendenti professioniste. Crepi il lupo!