(di Mirko De Frassine) - Elettromagnetismo e warmhole! La realtà di Einstein! Gli studi intorno a nuovi sistemi di propulsione sono tantissimi e negli ultimi anni la tecnologia ha stupito tutti con l’avvento di macchinari rivoluzionari: macchine che si guidano da sole, occhiali incredibili che controllano gli oggetti e giocano con la realtà virtuale etc.
Lo Spazio è la frontiera che però affascina sempre di più i ricercatori e gli scienziati di ogni dove. Partiamo dalla recenti affermazioni di Luke M.Butcher, fisico all’Università di Cambridge nel Regno Unito: è possibile sfruttare i warmhole (buchi nello spazio-tempo che si formano nel nostro universo) per mandare messaggi indietro o avanti nel tempo.
Butcher in pratica sta studiando un modo di realizzare ciò che Einstein affermava nella sua teoria della relatività: insieme a Nathan Rosen, fisico israeliano, Einstein aveva ipotizzato un ‘ponte’ (il famoso ponte di Einstein-Rosen di cui si parla anche nel film Marvel ‘Thor 2′) in cui i segnali di luce viaggino ad una velocità più veloce di quella conosciuta e quindi muovendosi nello spazio e nel tempo!
Data l’instabilità di questi cunicoli spaziali, Butcher ha tirato fuori uno studio incredibile basato sulla precedente teoria e sull’effetto Casimir ‘Nella formulazione originaria, Casimir calcolò l’effetto per due lastre metalliche piane parallele, distanti tra loro pochi micron, tra le quali era stato creato il vuoto e che non erano soggette ad alcun campo elettromagnetico. La teoria prevede che solo le particelle virtuali la cui lunghezza d’onda sia un sottomultiplo intero della distanza tra le lastre contribuiscono all’energia del vuoto all’interno di esse. Potendo esistere tra le piastre solo determinate particelle, l’interazione con le pareti interne dell’apparato provoca una spinta verso l’esterno inferiore a quella generata verso l’interno dalle particelle libere che si trovano al di fuori. Il risultato è una forza netta che tende a spingere le lastre una contro l’altra e che può essere misurata’
Gli studi di Butcher vanno avanti e intanto dalla Cina rimbalza la notizia della realizzazioni di propulsori elettromagnetici per la realizzazioni di macchine volanti! Tutto parte dal lavoro di Roger Shawyer, scienziato inglese che ha dato vita ad un propulsore a energia elettromagnetica ‘Emdrive‘ e che ha indirizzato i suoi studi verso le teorie di Einstein confermandole pienamente!
Il suo lavoro, però non ha trovato finanziamenti nella sua terra bensì ha visto l’interessamento concreto di Usa e Cina ed infatti attualmente egli collabora proprio in terra cinese alla Northwestern Polytechnical University (NPU) di Xi’an. Sotto la supervisione del professor Yang Juan è stato dimostrato che è possibile la propulsione elettromagnetica secondo gli studi di Shawyer ed infatti attualmente la NPU sta realizzando proprio un propulsore che sfrutti energia elettromagnetica in tal modo!
Insomma warmhole e propulsione elettromagnetica: quanto ci vorrà perché venga sfruttata l’energia elettromagnetica di ogni pianeta e dell’universo stesso, costruire un elaboratore capace di sfruttare l’energia emessa dai pianeti e presente nello spazio per sfruttarla in un oggetto a propulsione elettromagnetica che si muova attraverso lo spazio e il tempo? Star Trek non è solo fantascienza! E non vogliamo neanche pensare che ‘forse’ da qualche parte sul nostro pianeta si viaggi tranquillamente su macchine a propulsione elettromagnetica etc.
Certo se come dimostrano i tanti video su youtube è così facile costruire un Levitron e vedere oggetti che sfruttano il magnetismo per levitare, allora non appaiono tanto incredibili gli studi di cui vi abbiamo parlato!