Vista l’imminenza delle elezioni, a partire da oggi, daremo spazio ai programmi dei candidati sui principali temi che interessano la nostra redazione. Cominciamo pubblicando il programma sulla scuola così come contenuto nel documento di sintesi che la direzione nazionale del Pd ha inviato a tutti i circoli territoriali. In breve, le necessità cui il partito vuole dare attuazione in caso di vittoria sono: la lotta all’abbandono scolastico, modulo a 30 ore nella scuola primaria, scuole aperte anche il pomeriggio con attività sportive e culturali, rafforzamento della formazione tecnica e professionale, stabilizzazione dei precari, garantire un organico funzionale stabile per almeno un triennio. Ma vediamo nel dettaglio come il documento è stato presentato:
“La scuola ha bisogno di stabilità, fiducia e risorse. Promuoveremo una “fase costituente” con una consultazione nazionale. I nostri obiettivi sono di avvicinarci alle medie europee nella riduzione degli abbandoni scolastici, nel numero dei diplomati e dei laureati. Più in particolare, pensiamo ad un piano straordinario per raggiungere l'obiettivo del 33% di copertura dei posti all'asilo nido come chiesto dall'Europa.
Nella scuola primaria puntiamo a rivitalizzare tempo pieno e modulo a 30 ore con le compresenze. Per la scuola media, in cui l'abbandono scolastico è diventato un punto critico, pensiamo tra l’altro che si debba allungare il “tempo scuola” (scuole aperte anche al pomeriggio con sport, tecnologia, studio in gruppo, ecc). Per il ciclo superiore, il Pd propone un primo biennio unitario, così che la scelta a quale scuola iscriversi non sia fatta in 3° media, ma maturi dopo i primi due anni della secondaria.
Fondamentale in questo contesto sarà il rafforzamento della formazione tecnica e professionale per rilanciare il Made in Italy nel mondo. Pensiamo all’istituzione di Poli per l’Istruzione Tecnica Superiore che tengano insieme l’istruzione tecnica / professionale e la formazione professionale, le imprese, l’università e il mondo della ricerca. L’istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS) va potenziata e gli Istituti Tecnici Superiori (ITS), istituiti come esperienze di formazione terziaria non accademica, devono rispondere sia alle esigenze imprenditoriali locali, sia ad un’offerta di eccellenza, da consolidare nei settori strategici dello sviluppo del Paese. Ridare fiducia alla scuola significa, tra l’altro, garantire un organico funzionale (cioè una dotazione di personale) stabile per almeno un triennio, attraverso un nuovo piano pluriennale di esaurimento delle graduatorie per stabilizzare i precari” .
Alessia Gervasi