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Elezioni 2013: l’alternativa e’ l’alternativa

Creato il 05 febbraio 2013 da Goodmorningumbria @goodmrnngumbria

di Ciuenlai

Tutti si meravigliano della lenta, ma costante rimonta di Berlusconi e della lenta, ma costante discesa del Centrosinistra. Ma nessuno si chiede come mai accade, come mai la “strampalata” campagna del caimano riesce a far breccia e quella “seria” del (diciamolo) noioso Bersani allontana i consensi. La risposta è molto semplice. Nessuno dei tre principali contendenti viene individuato come un “diverso”. L’impressione è che chiunque vinca le cose, cambieranno nella forma (com’è stato con Monti), ma non nella sostanza. In una parola manca quello che la gente comune disperatamente ricerca : l’alternativa. E allora le sparate di Berlusconi valgono quanto i silenzi di Bersani. Se Non fosse così, non si spiegherebbero il grande successo di Grillo (e direi anche l’inaspettata resistenza alle sirene del voto utile di chi ha scelto di dare il proprio sostegno a Rivoluzione Civile). Grillo, a torto o a ragione, viene ormai individuato come il solo ( o quasi ) “resistente al sistema”. E allora se il centrosinistra vuole invertire la rotta ha un’unica cosa da fare : buttare a mare il progetto di alternanza ed imboccare la strada dell’alternativa. Come? Smettendola con la campagna elettorale del dire e del non dire, disegnando una società più giusta, com’è scritto in alcuni suoi manifesti. Provo a dare alcuni suggerimenti che racchiuderò in 10 punti alternativi :

1) Messa in Costituzione della salvaguardia pubblica dei beni comuni. Acqua, Sanità, Trasporti, istruzione, energia ecc. sono patrimonio della collettività e vanno sottratti alle logiche del profitto;

2) Ricontrattazione del fiscal compact per stoppare le politiche di “eterna austerità” scaricata sui più deboli;

3) Patrimoniale “tombale” come principio di redistribuzione del reddito (perché tassare i ricchi che si conoscono, non impedisce di cercare quelli che sono sconosciuti al fisco);

4) Guerra all’evasione fiscale e sistema fiscale veramente progressivo ( Es. Se guadagni 10 milioni di euro con due o tre campi magnificamente ma con il resto che l’erario ti prende, lo stato può rendere decente attraverso progetti e servizi, la vita di migliaia di persone. Elementare Watson!).

4) Drastica diminuzione delle spese militari, non solo per far cassa, ma per affermare che l’Italia, come dice la nostra Costituzione, “ripudia la guerra”;

5) Revisione della controriforma sul lavoro contro il concetto di “uomo merce”. Perché le regole, caro Bersani, contano. Non si può accettare che per aumentare l’occupazione si tollerino il nero, il precariato a vita e l’assenza di diritti. Quello non è lavoro ma schiavismo!

6) Reddito minimo garantito, come quelli che esiste in tutta Europa;

7) Revisione della controriforma delle pensioni perché darla a 70 anni non è il “meritato riposo”, ma l’approccio all’ “eterno riposo”;

8) Riforma della scuola che ripristini il diritto universale all’istruzione e aiuti la ricerca scientifica e la cultura che è la nostra principale fabbrica, il nostro tesoro nascosto;

9) Diritti garantiti a tutti senza distinzione di razza, sesso e diversità sessuale;

10)Iniziare, se si vuole dare un futuro credibile alle prossime generazioni, un processo di organizzazione economica che superi il mito del perenne sviluppo capitalistico. Perché le risorse della terra sono finite e quindi lo sviluppo non può essere infinito, ma controllato e indirizzato verso altri valori, diversi da quello dell’usa e getta e del consumismo esasperato.

Insomma bisogna togliere tutto quell’inutile grigio pennellato sulla campagna elettorale di Bersani e buttarla alla svelta, sul modello di società e sull’alternativa vera a questo sistema oligarchico e antidemocratico che i poteri forti stanno velocemente costruendo senza alcuna opposizione e senza alcun contrappeso. Questo prosciugherebbe Grillo e farebbe vincere a mani basse il centrosinistra. Se no non c’è da meravigliarsi che la gente non vedendo differenze di fondo, scelga, ancora una volta, di dar retta alle sirene delle promesse impossibili, che, in una situazione di grave crisi come la nostra, più sono impossibili e più diventano credibili.

commento: Caro Ciuenlai, la tua disamina della situazione politica è, come si dice, puntuale, le soluzioni che proponi per risolvere i  problemi sono sicuramente interessanti e fanno riflettere, ma se si passa dalle promesse dei sogni alle promesse impossibili forse gli elettori sceglierebbero le seconde, esattamente come dici,  forse sono più credibili perché gli italiani hanno smesso di sognare da un pezzo e  cercano disperatamente una zattera di salvataggio fosse anche un pezzo di legno galleggiante. F.L.R.



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