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Elezioni del 24-25 febbraio: la Commissione UE diabolicamente persevera.

Creato il 26 febbraio 2013 da Mauro @2tredici
I commenti sui risultati, per certi versi sorprendenti, delle elezioni politiche di domenica e lunedi scorsi sono, come di consueto, piuttosto variegati.Alcuni negano l'evidenza, altri rischiano di cadere nel ridicolo, pochi dimostrano di essere frutto di una analisi oggettiva di quanto è accaduto.Un po' tutti, però, concordano su di una constatazione piuttosto evidente: la maggioranza degli elettori (quasi il 55%, tra coalizione di Centrodestra e Movimento 5 Stelle) ha dato la propria preferenza a partiti e movimenti che, sia pure con toni tra di loro assai differenti, hanno assunto in campagna elettorale posizioni fortemente critiche nei confronti dell'Unione Europea.La stampa straniera ha sintetizzato il concetto affermando che gli Italiani hanno bocciato l'austerità imposta dall'Europa (e somministrata da Mario Monti).E in effetti questa sembra essere una delle chiavi di lettura dell'esito delle elezioni: la maggioranza degli Italiani  non ne può più dell'austerità e delle manovre economiche recessive imposte al nostro Paese dall'Unione Europea e quindi ha votato per coloro che più hanno preso le distanze dalle istituzioni comunitarie.Chiunque (sempre se sarà possibile) formerà il nuovo Governo nazionale non potrà non tenere conto di questo deciso messaggio lanciato dal corpo elettorale.Del resto il disamore (per non dire l'ostilità) nei confronti dei Palazzi di Bruxelles (o di Francoforte) è palpabile: è sufficiente parlare con la gente. L'equazione: Europa = condizioni economiche di lacrime e sangue ha preso facilmente piede presso un'opinione pubblica spaventata da una povertà di ritorno che si riteneva ormai un lontano ricordo dei tempi del dopoguerra.Non si può pertanto dire che, in questo momento, le istituzioni comunitarie godano di molte simpatie e ciò dovrebbe consigliare un cambio di rotta, se non altro per evitare che, poco a poco, la gente arrivi a detestare finanche il concetto stesso di Europa Unita e non soltanto le degenerazioni provocate dai fanatici custodi dello spread.Ma, si sa: la democrazia non è di casa a Bruxelles. Le elezioni sono ritenute pericolose concessioni al populismo dilagante e dunque di mutamenti della politica economica sicuramente non se ne parlerà.In compenso, giusto per guadagnare altre espressioni di simpatia, la Commissione UE oggi si è presa il gusto di commentare l'esito delle elezioni italiane. Non soltanto è stato (ovviamente) ribadito che, checché ne dicano gli elettori, l'Italia deve perseverare nelle politiche economiche recessive ma ci è stato anche sostanzialmente detto: "avete voluto cavalcare il populismo: adesso godetevelo!).Se tanto mi dà tanto, di questo passo alla prossima tornata elettorale non il 55 ma il 75% degli elettori  sceglierà forze politiche euro-scettiche.      

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