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Elezioni FIR – Situazione fluida, tra ottimismi e (quasi) sorprese

Creato il 01 settembre 2012 da Ilgrillotalpa @IlGrillotalpa

Elezioni FIR – Situazione fluida, tra ottimismi e (quasi) sorpreseMichele Ceparano per La Gazzetta di Parma

Sta girando l’Italia per la campagna elettorale – il suo programma si trova sul sito www.rugbyfuturo. it – e mercoledì sarà da queste parti dove incontrerà le società di
rugby dell’Emilia Romagna. Alfredo Gavazzi, 62 anni, è accreditato come il grande favorito per succedere a Giancarlo Dondi nelle elezioni federali di metà settembre. Dell’attuale numero uno, il dirigente di Calvisano è il candidato.
Dondi, infatti, lo ha «incoronato» a giugno proprio a Parma. A tentare di sbarrargli la strada ci saranno Amerino Zatta, presidente del Benetton Treviso, e il siciliano Gianni Amore. Entrambi, però, non lo spaventano. «E’ da tempo che collaboro con Dondi -
spiega il consigliere federale -, anch’io sono stato sempre presente nei suoi quattro mandati e conosco la struttura più di altri». Gavazzi non teme lo scontro. «Sono
uno che non ama perdere neppure a briscola» confessa. Da questa «campagna elettorale» sta avendo «buone sensazioni. Sto girando l’Italia da Nord a Sud e ho
trovato ovunque un ambiente cordiale». Anche nel Nord Est, «regno» di quel Benetton Treviso con cui la Fir ha spesso avuto rapporti tesi. Gavazzi ostenta fiducia, anche se sa che con i biancoverdi non saranno tutte rose e fiori. «Il Benetton – risponde – è una risorsa per il rugby. Ci sono però dei personalismi accentuati che vanno superati perché non giovano a nessuno».

Andrea Passerini per La Tribuna di Treviso

Primi colpi grossi di Amerino Zatta nella corsa alla presidenza della Fir (si vota il 15 settembre). Il presidente del Benetton ha raccolto consensi nella Lombardia
roccaforte dell’avversario Gavazzi, delfino del presidente uscente Dondi ma anche piazza cara al terzo contendente, il siciliano Gianni Amore ben radicato a Milano.
Tutto è accaduto nei giorni scorsi, alla riunione dei club lombardi che dovevano discutere i programmi dei candidati.
Sergio Carnovali, stimatissimo tecnico lombardo, già allenatore delle nazionali giovanili, e Giulio Donati, consigliere federale nella precedente legislatura e dirigente bergamasco, si sono apertamente schierati con Zatta. E con il presidente del Benetton
si ritrovano altri club di Milano e dell’hinterland. Per Calvisano, primo dei sostenitori di
Gavazzi, una brutta sorpresa: tanto che i toni della serata si sarebbero accesi.
Gli addetti ai lavori si stanno cimentando nel valutare il consenso raccolto da Zatta in Lombardia: c’è chi azzarda addirittura che potrebbe contare sulla maggioranza dei voti (che su scala nazionale rappresentano il22% dell’elettorato). Stime diffìcili, la prudenza è d’obbligo.
Realisticamente, Zatta ha centrato due piccioni con una fava: l’aver eroso comunque un consenso tutt’altro che trascurabile nella tana del principale avversario, e l’effetto psicologico derivato dall’aver aperto una crepa in un fronte che sembrava compatto. (…)
In Toscana, storia di pochi giorni fa, altri attestati per Zatta, la cui candidatura è stata illustrata da Marzio Innocenti, altro big che ha sposato la candidatura trevigiana (ma non si candiderà). Attorno al Livorno – assente- si coagulano i dondiani, il cui uomo forte è il vicepresidente uscente Nino Sacca. E intanto anche dall’Abruzzo contattano
Zatta.
Il prossimo obiettivo del dirigente trevigiano è ora l’Emilia, e anche in questo caso ogni voto varrebbe doppio, come le mete, pardon gol… di coppa.
Basterà? Difficile dirlo. In ogni caso, la sfida è molto meno scontata di quanto era stato detto. E in queste due settimane se ne potrebbero vedere ancora delle belle.


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