http://ekloges.ypes.gr/v2012b/public/index.html#{“cls”:”main”,”params”:{}}
Con il 99,96 per cento delle schede a tutt’ora scrutinate, le elezioni politiche greche hanno dato il segnale gradito alla Troika formata da Fondo Monetario Internazionale, Unione Europea e Banca Centrale Europea (che sarebbe poi la Bundes Bank…): il partito conservatore Nea Dimokratia ha vinto con il 29,66 % acquisendo 129 seggi alla Vulì (50 per il bonus di maggioranza), secondo con il 26,89% e 71 seggi Syriza, la coalizione della sinistra radicale contraria alla permanenza in Eurozona della Grecia, terzo il Pasok con il 12,28% e 33 seggi. Nea Dimokratia e Pasok si accingono a formare il nuovo governo, l’incarico sarà presumibilmente affidato dal Presidente Karolos Papoulias al leader del partito vincente, Antonis Samaras. Tutto si gioca sulle spalle di un popolo che sta crollando sotto il peso dei diktat finanziari europei, i greci, volenti o nolenti, sono costretti a subire nuove misure economiche restrittive e la loro sorte resta appesa a un filo. Oggi al G20 di Los Cabos in Messico si parlerà molto delle elezioni greche e di cosa fare con questa nazione… la nazione che ha dato i natali all’Occidente e che adesso sembra un dettaglio quasi ingombrante e inutile per l’economia mondiale…
© Marco Vignolo Gargini