Photo credit: Bankenverband – Bundesverband deutscher Banken / Foter / CC BY-ND
Angela Merkel parte in anticipo rafforzando la propria posizione nella politica tedesca, dal momento che almeno la Baviera ha dimostrato di essere ampiamente a suo favore. Una situazione più che ottima, in attesa delle politiche federali di domenica prossima 22 settembre.
Per la Germania lo Stato della Baviera è un indicatore importante per l”intero Paese. Oltre ad essere il più ricco economicamente ed il più industrializzato, la Baviera gode di primati eccellenti: il minor tasso di disoccupazione e l’elevata qualità tecnologica. Non è insomma azzardato ricondurlo ad un esempio concreto relativamente ai top qualitativi europei e mondiali.
In queste ultime elezioni, il partito di Horst Seehofer, l’Unione cristiano-sociale (Csu) ha letteralmente ribaltato gli esiti delle votazioni precedenti, riconquistando egregiamente la maggioranza assoluta. Un risultato che porterà il primo ministro bavarese a governare «in solitaria», usufruendo della rovinosa caduta dei Liberali (Fdp) sul piano nazionale. Lo stesso si può ammettere sul fronte della Sinistra. I risultati, infatti, hanno in buona parte deluso. Ecco dunque gli esiti finali provvisori in merito alle elezioni regionali in Baviera: la Csu di Horst Seehofer 47,7%, contro il 43,4% del 2008. Poi un Spd che supera di qualche decimo i venti punti percentuali (20,6%), e i liberali (Fdp) di Philipp Rösler col 3,3%, che pertanto non entreranno nel parlamento regionale. Sebbene l’affluenza ben superiore alle passate elezioni, la maggioranza assoluta della Csu ha schiacciato verso il basso molti altri partiti, come gli Elettori Liberi, chiamati in Germania Freie Waehler, col 9% e i Verdi con appena l’8,6%. La Csu entrerà dunque nel maestoso parlamento bavarese, il Maximilianeum, con ben 101 seggi. Il risultato mediocre riscosso dagli Elettori Liberi è un segnale ben preciso da interpretare: anche nel bel mezzo della crisi buona parte dell’elettorato torna verso il bacino democristiano, abbandonando il fronte populista.
La Sinistra, invece, ha pienamente deluso. La candidatura del sindaco di Monaco, Christian Ude, non è bastata a far decollare l’Spd. Il quasi 21% riscosso dai socialdemocratici è niente rispetto al doppio ricevuto dalla Csu. Anche la Sinistra radicale, la Linke, resterà fuori dal parlamento al pari degli Elettori Liberi. Lei, erede dello Stato-partito della Ddr che crollò a seguito del Muro nel 1989, ha incassato un tremendo scossone. Il Centrodestra democratico manifesta dunque la propria soddisfazione. Berlino è già in fibrillazione per le politiche di domenica prossima e pronuncia i primi pronostici. Le elezioni di domenica 22 settembre, infatti, saranno decisive per l’intera Europa, giacché la Germania di Angela Merkel è il baricentro indiscusso per l’economia continentale.