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Elezioni politiche europee 2014: lo spread torna a fare paura

Da Mrinvest

L’attesa per le elezioni politiche europee 2014 di domenica prossima e gli scarsi risultati dei primi tre mesi del Governo Renzi hanno cambiato l’umore dei mercati.

youfeed-elezioni-europee-come-e-quando-si-vota-nei-vari-paesiLe prossime elezioni politiche europee 2014 stanno creando tensione nei mercati. Ieri lo spread BTp-Bund ha chiuso a 187 punti base (ma è arrivato a toccare quota 200) e i BTp decennali sono arrivati a rendere il 3,30%. Oggi i mercati hanno leggermente recuperato e lo spread ha chiuso a 178 punti.
Il differenziale tra i rendimenti italiani e i “benchmark” tedeschi sui titoli di Stato si è allargato, quindi, in poche sedute, di quasi 30 punti.

Il fenomeno non riguarda solo l’Italia, ma anche i Bonos spagnoli, che hanno visto crescere i rendimenti decennali sopra il 3%, mostrando uno spread con gli omologhi Bund tedeschi di una ventina di punti inferiore al nostro. Una settimana fa la Spagna batteva l’Italia sui rendimenti di appena 4-5 punti, quindi, ciò suggerisce che le tensioni sui mercati finanziari stanno colpendo di più il nostro Paese. Perché?

Vinceranno i partiti anti-euro?

L’elemento comune tra Italia e Spagna sono le elezioni politiche europee 2014. I mercati temono che domenica prossima possano trionfare un pò in tutta Europa i partiti anti-euro e anti-austerity, la cui vittoria potrebbe mettere i Governi nazionali sotto pressione. Tuttavia, se è vero che il timore riguarda la sostenibilità delle politiche di risanamento in tutti i Piigs (Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia, Spagna), è indubbio che l’Italia sia la più grande tra le economie dell’Eurozona a potere uscire decisamente indebolita politicamente qualora il Governo Renzi non riuscisse a superare il suo primo test elettorale.

Oltre tutto, il ritorno delle tensioni in vista delle elezioni politiche europee 2014, sta facendo svanire quell’euforia degli ultimi mesi, di cui avevano beneficiato i titoli di Stato dell’Area Euro indistintamente, a prescindere dalle specifiche difficoltà di ciascun Paese e dei fondamentali.

Situazione precaria dell’Italia.

E l’Italia è ancora una volta in una situazione critica, perché, nonostante il cambio di Governo a febbraio scorso, i risultati stentano a decollare in termini di riforme, e aleggia in particolare lo spettro di un fallimento sul piano delle tanto promesse riforme istituzionali. Non solo: nel primo trimestre dell’anno il Pil italiano è sceso rispetto al precedente trimestre, interrompendo sul nascere la timidissima ripresa intravista, segno evidente di una debolezza della nostra economia ancora così forte da potere compromettere anche le stime ufficiali su debito e deficit per quest’anno.

Tutti questi elementi, sinora ignorati per via dei flussi abbondanti di capitali in entrata nell’Eurozona, costituiscono i nodi arrivati al pettine, e la sensazione è che alla riapertura dei mercati, lunedì prossimo, gli speculatori possano scatenare un nuovo attacco contro i bond periferici, BTp in testa.


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