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Elezioni regionali, 17 sono gli “impresentabili”: c’è anche il candidato governatore campano De Luca

Creato il 29 maggio 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

Sono diciassette i candidati alle prossime regionali che, secondo la commissione Antimafia, non hanno i requisiti previsti dal codice di autoregolamentazione approvato dai partiti. Quattro si presentano in Puglia (i loro sono stati anticipati già martedì), gli altri tredici in Campania. Tra questi ultimi c’è il candidato governatore Vincenzo De Luca.

Vincenzo De Luca, candidato governatore alla Regione Campania (ilfattoquotidiano.it)

Vincenzo De Luca, candidato governatore alla Regione Campania (ilfattoquotidiano.it)

I tredici candidati della Campania compresi nella lista sono: Antonio Ambrosio (Forza Italia), Luciano Passariello (Fratelli d’Italia), Sergio Nappi (Caldoro presidente), Vincenzo De Luca (Pd), Fernando Errico (Ncd-Campania popolare), Alessandrina Lonardo (Forza Italia, moglie dell’ex ministro Clemente Mastella), Francesco Plaitano (Popolari per l’Italia), Antonio Scalzone (Popolare per l’Italia), Raffaele Viscardi (Popolari per l’Italia), Domenico Elefante (Centro democratico-Scelta civica), Biagio Iacolare (Udc), Carmela Grimaldi (Campania in rete) e Alberico Gambino (Meloni-Fratelli d’Italia-An). I quattro candidati della Puglia, come noto, sono Fabio Ladisa (Popolari per Emiliano), Enzo Palmisamo (Movimento per Schittulli), Giovanni Copertino (Forza Italia) e Massimiliano Oggiano (Lista Oltre con Fitto).

“De Luca fra gli impresentabili. Sarà sospeso per la legge Severino. M5S presenta solo candidati onesti e incensurati”. Così su Twitter la capogruppo M5S alla Camera, Francesca Businarolo, commenta la notizia che anche il candidato Pd alla Campania, Vincenzo De Luca, è tra i 17 impresentabili delle prossime elezioni Regionali, nomi resi noti dalla commissione Antimafia. (AGI) Nell’ultimo giorno di campagna elettorale, continuano le polemiche sugli “impresentabili” delle prossime elezioni Regionali.

Il premier Matteo Renzi cerca di sminuire la portata della vicenda: “Durante la discussione delle elezioni regionali in molti si sono concentrati sui problemi dei candidati così detti impresentabili – scrive sulla sue e-news – mai visto un dibattito così autoreferenziale e lontano dalla realtà”. Perchè, aggiunge ostentando sicurezza, “sono pronto a scommettere che come tutti sanno ma nessuno ha il coraggio di dire nessuno di questi candidati – nessuno! – verrà eletto. Sono quasi tutti espressioni di piccole liste civiche che grazie al sistema elettorale delle singole regionali vengono assemblate per prendere un voto in più (sia benedetto l’Italicum che finalmente eviterà questo spargimento di candidature!)”. In ogni caso, Renzi torna a difendere Vincenzo De Luca “amministratore straordinario”, denuncia “il tormentone intorno alla sua candidatura” ricordando che “lo hanno scelto gli elettori campani con le primarie” e che “il Pd crede che De Luca sarebbe un ottimo presidente”.

Il senatore di Ap Luigi Compagna ha chiesto l’intervento del presidente del Senato, Pietro Grasso, per impedire alla presidente dell’Antimafia Rosy Bindi di diffondere i nomi degli impresentabili. Ma Grasso ha precisato: “La presidente di una commissione insieme all’ufficio di presidenza della commissione ha la piena disponibilità dei propri atti ed delle proprie azioni. Non rientra nei poteri del presidente di una delle Camere interferire su una commissione bicamerale”. Dal fronte opposto, M5S insiste perchè l’Antimafia si sbrighi nel fare i nomi, avendo già denunciato nei giorni scorsi il fatto che i nomi vengano resi noti solo oggi, alla vigilia del silenzio elettorale. Mentre il ministro dell’Interno e leader Ncd, Angelino Alfano, invita alla prudenza: “Andrei cauto sulle liste degli ‘impresentabili’ presentate a poche ore dalla chiusura della campagna elettorale, perchè i punti essenziali sono il rispetto della legge e la responsabilità dei partiti. Quando una legge permette a un cittadino di candidarsi anche se è inopportuno che si candidi, devono essere i partiti a scegliere, assumendosi il rischio di perdere voti a causa di quella candidatura”. (AGI)


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