21 APRILE - Dopo le performance di Beppe Grillo e Matteo Renzi, la campagna elettorale per le elezioni regionali del Friuli Venezia Giulia è proseguita con il comizio del Popolo delle Libertà in Piazza San Giacomo a Udine giovedì 18 aprile. Con quasi un’ora di ritardo Silvio Berlusconi ha fatto il suo ingresso nel centro udinese, accompagnato dal candidato Renzo Tondo, attuale presidente della regione.
Berlusconi ha parlato per circa un’ora davanti ad una gremitissima piazza. Non è mancato il consueto gruppo di contestatori che a forza di fischi, grida, slogan come “Buffone” o “in galera!” e sbandieramenti di bandiere rosse, si è fatto notare durante tutta la serata, catturando l’attenzione dei media più di quanto sia riuscito il protagonista del comizio stesso.
Berlusconi ha esposto il suo consueto programma di tagli, di riforma della giustizia, di revisone costituzionale. Ha ricordato i punti del programma raggiunti dal governo regionale Tondo, e al contrario non toccati dal precedente presidente Illy. Ha sottolineato le grandi doti e capacità del popolo friulano, in particolare ricordando la ricostruzione e lo sviluppo seguiti al terremoto del 1976. Ha infine insistito durante tutto il comizio sulla necessità di convincere gli indecisi e di lottare contro l’astensionismo. Non ha pertanto a tal fine risparmiato le critiche agli avversari, in primis a Beppe Grillo, anche attraverso le battute a cui in questo ventennio ci ha abituati: “Se mettiamo la Gabanelli al Colle, allora poi vogliamo vedere Prodi a Report”.
Martina Napolitano