di Alberto Giusti
Ieri alle 18 si sono chiuse le elezioni tedesche 2013, e subito gli exit poll (che solo da noi fanno scherzi) hanno delineato una vittoria storica dell’alleanza democristiana CDU/CSU, l’Unione che sfonda, per la prima volta dopo oltre 20 anni, il tetto del 40% e si mantiene indiscusso primo partito col 41,5% dei consensi.
Voti insufficienti a raggiungere la maggioranza assoluta dei seggi in parlamento: inoltre, a causa della storica fuoriuscita dei liberali della FDP dal Bundestag, non sarà possibile replicare la coalizione che ha governato la Germania nei 4 anni precedenti. Dunque, nonostante Angela Merkel abbia stravinto, sarà costretta ad un governo di coalizione, molto probabilmente una riedizione delle grandi intese con l’SPD che già caratterizzava il primo mandato della cancelliera.
Angela Merkel – 2duerighe.com
Ma questo cambia di poco la realtà dei fatti: con una simile vittoria, e nonostante i socialdemocratici di Peer Steinbruck abbiano recuperato 3 punti percentuali rispetto alla tornata precedente (25,7%), il distacco di quasi 16 punti percentuali lascia immaginare un governo sotto la salda guida della Merkel. Steinbruck e l’SPD, dal canto loro, potranno provare a dirigere la politica tedesca verso una diversa visione dell’Europa, e questa è la sfida che tutto il continente affida loro. Dall’altra parte, perdono 3 punti sia i Verdi (8,4%), sia la Linke (8,7%), mentre il Partito anti-euro resta fuori dal Parlamento. Dunque, una Germania che premia decisamente Angela Merkel per il lavoro svolto in questi anni, ma che non riconosce ancora un’alternativa valida al governo della cancelliera e, a sinistra, si tende a tornare a votare SPD piuttosto che a disperdere il proprio voto fra i partiti minori.
L’Europa non cambia direzione con queste elezioni in Germania, ma chissà che dopo una simile vittoria, non sia la Merkel a decidere finalmente di osare di più, ora che finalmente le sue preoccupazioni elettorali, che sempre la accompagnano in politica interna come in politica estera, sono finite.
Per saperne di più, consulta l'articolo originale su: