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ELEZIONI TRANSNISTRIA / 3: Vince Shevchuk, un primo passo verso la riconciliazione con la Moldavia?

Creato il 30 dicembre 2011 da Eastjournal @EaSTJournal

di Matteo Zola

 

Uno stato criminale, sempre così lo abbiamo descritto, ma la Transnistria ha sorpreso questa volta. Al secondo turno per le elezioni presidenziali tutto si è svolto regolarmente pur mancando osservatori internazionali. La Transnistria, infatti, non è riconosciuta da nessuno Stato, nemmeno dalla Russia che pure ne ha fatto uno dei suoi paradisi per il riciclaggio e il contrabbando. Il voto è stato tranquillo e i risultati sono stati accettati con fair play “democratico”. Solo Igor Smirnov, al potere dal 1992, ha intentato ricorso accusando brogli ma la sua istanza è stata rigettata dalla Commissione elettorale. 

Smirnov, fedele alleato di Mosca, ha perso i suoi favori al Cremlino ed è difficile non vedere nella sua sconfitta la longa manus della Russia che forse gli ha preferito Yevgeny Shevchuk, ex speaker del parlamento e leader del partito Rinnovamento, che ha battuto nel turno elettorale di ballottaggio lo speaker attuale, Anatoly Kaminsky. Senza la protezione economica e militare russa la Transnistria non potrebbe esistere e un’influenza del Cremlino sul risultato elettorale appare evidente.

Come scrive Astrit Dakhli sul Manifesto: “Il cambio al vertice non dovrebbe, almeno nel breve periodo, cambiare troppe cose nell’esile staterello della Transnistria [...]. Pure, la sconfitta di Smirnov, al potere ininterrottamente dal 1990 e nella cui figura di padre padrone semi-mafioso la Transnistria si è identificata per tutto il tempo della propria esistenza, non potrà non avere un impatto importante“.

Yevgeny Shevchuk guarda ad ovest, alla ricerca di una soluzione del conflitto diplomatico che contrappone la Transnistra alla Moldavia di cui, a livello internazionale, è considerata parte. Anche la Russia, in passato, si è spesa per una ricostituzione del dissidio tra Tiraspol e Chisinau proponendo una struttura federale che comprendesse Transnistria, Moldavia e Gagauzia. Questa strada verrà più concretamente percorsa ora che Smirnov è fuori dai giochi: una strada che piace a Mosca come a Bruxelles.


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